Appello al ministro Zaia: per salvare l’ippica ci vuole il commissario

Altra settimana cruciale per la sgangherata ippica di casa nostra. Domani alle 13 al Mipaaf (Ministero Politiche Alimentari e Forestali) si rimettono seduti attorno ad un tavolo la delegazione dell’Unire e quella degli ippodromi «dissidenti» di Milano, Roma e Livorno che cercano un accordo, non certo agevole sulla carta, con la preziosa mediazione del ministro Luca Zaia. Quest’ultimo ha abituato l'ippica ai miracoli (vedi l'arrivo al settore sull'orlo della bancarotta di 150 milioni di euro l'anno di provenienza slot machine ed affini), ma stavolta dovrà superarsi per cercare di ricucire uno strappo profondo e scongiurare la chiusura di ippodromi fondamentali come Milano e Roma. Ricordiamo che l'attuale, dopo l'accordo-ponte di mercoledì scorso, è una sorta di tregua armata: le corse riprese sabato scorso negli ippodromi che erano stati «chiusi», se non si raggiungerà un'intesa, si interromperanno nuovamente domenica. La coperta, infatti, è molto corta: l'ammontare complessivo delle cosiddette «personalizzazioni» (somme extra assegnate dall'Unire per la manutenzione dei centri di allenamento e anche in vista di lavori di ristrutturazione e ammodernamento) si aggira sui 10-12 milioni di euro. Da dove salteranno fuori questi soldi dal momento che, nonostante i reiterati tentativi, l'Unire non riesce da tempo a proporre un bilancio preventivo che stia in piedi?
L'incontro al Ministero è fissato per domani alle 13, poche ore prima - alle 10 per l'esattezza - il CdA dell'Unire si riunirà per tentare ancora una volta di approvare il bilancio preventivo del 2010, manovra che viene rinviata dalla fine di dicembre. Teoricamente quindi - salvo ulteriori rinvii peraltro tutt'altro che improbabili - l'Unire potrebbe arrivare alla riunione con il Ministero con i capitoli di spesa già «blindati», lasciando così ben pochi margini di manovra alla mediazione di Zaia.
Le Società di corse rimproverano all'Unire la tendenza a prendere decisioni senza concedere margini alla trattativa. Una sorta di diktat che ha portato alla esaperazione degli animi e a un conseguente muro contro muro. Questo atteggiamento dittatoriale e completamente mancante di diplomazia viene imputato al Segretario generale dell'Unire, Riccardo Acciai, che accentra su di sé molti poteri.

Una questione delicatissima che verosimilmente non sarà gradita al nuovo presidente designato dell'ente Tiziano Baggio che si troverà ad affrontare una valanga di problemi senza avere i pieni poteri indispensabili per risolverli repentinamente: l'immobilismo dell'ente che governa l'ippica è sotto gli occhi di tutti e non si può aspettare neppure un minuto nel dare il via al piano di rilancio del settore bloccato da più di un anno. Molto meglio sarebbe allora ricorrere ad un commissariamento nella persona dello stesso Baggio. La decisione spetta al ministro Zaia: noi facciamo il tifo perché avvenga quanto prima.

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