Appello tv al Terzo polo. Ultimo colpo basso di Majorino a Moratti

Ancora scintille tra i due sfidanti di Fontana che smonta le bugie sulla sanità e gli sprechi

Appello tv al Terzo polo. Ultimo colpo basso di Majorino a Moratti

Il colpo basso del candidato Pd-M5S Pierfrancesco Majorino a Letizia Moratti arriva sul finale di campagna elettorale. Al secondo e ultimo confronto tv tra i quattro in corsa per la presidenza della Regione - Attilio Fontana per il centrodestra, Majorino, Moratti per il Terzo Polo e Mara Ghidorzi per Unione Popolare -, ospitato dalla Rai allo studio Tv2, il più antico della sede di corso Sempione, Majorino è l'ultimo a poter lanciare l'appello ai lombardi prima della sigla finale. E si rivolge direttamente «agli elettori del Terzo Polo. La sfida è tra me e il governatore del centrodestra Attilio Fontana, votate me per avere la possibilità di cambiare veramente la Lombardia».

Moratti, in campo con il Terzo Polo, non può ribattere. Più tardi lo fanno la vicesegretaria di Azione Mariastella Gelmini e la segretaria regionale di Italia Viva Maria Chiara Gadda: «I continui riferimenti agli elettori del Terzo Polo sono indice di debolezza, chi si allea con i 5 Stelle si batte per la decrescita e per chiudere i termovalorizzatori». Scintille tra Moratti e Majorino anche sulle Olimpiadi. «Sono una grandissima occasione, io - ricorda l'ex sindaco di Milano - ho portato a casa Expo, viaggiando a mie spese in 80 Paesi perchè Milano avesse una crescita di occupazione e turismo. Ma bisogna valorizzare tutto il territorio».

Majorino tagliente sostiene; «Senza polemiche con la Moratti, quando ha smesso di fare sindaco il sindaco nel 2011 Expo era molto in ritardo, grazie a un galantuomo come Pisapia e al lavoro fatto da Sala nella gestione dell'evento è stato recuperato». Contraria ai Giochi la Ghidorzi: «Sono molto preoccupata per il destino delle nostre montagne, la Svizzera ha fatto un referendum e ha bocciato le Olimpiadi a Sankt Moritz, chi vive nelle valli non le vuole. Più sport popolare e meno grandi eventi».

Durante i 37 minuti della tribuna elettorale del Tgr Lombardia Majorino prova a sparare gli ultimi colpi anche contro Fontana ma gli tornano in canna. «C'è bisogno di un grande piano per gli anziani soli e per i disabili, basta buttare soldi, come i 50 milioni usati dalla giunta Fontana per catering e spese di comunicazione» attacca il Pd-M5S. E il governatore gli fa presente che dice balle, c'è uno zero di troppo, le spese di rappresentanza in un anno si sono aggirate intorno ai 40mila euro: «Mi dispiace ascoltare sempre bugie su catering che non ci sono mai stati ma fa niente», e snocciola le misure già messe in campo per gli anziani, a partire dalla legge sul caregiver. Solito match su liste d'attesa e sanità, è stato il fil rouge della campagna dal giorno uno agli ultimi comizi prima del silenzio elettorale scattato ieri a mezzanotte.

«Si deve intervenire con nettezza su una vicenda scandalosa. Non si capisce perché i cittadini debbano contribuire a pagare per avere accesso in tempi accettabili al diritto alla cura. Bisogna potenziare la sanità pubblica» afferma Majorino. Ribatte Fontana: «L'ossessione della sinistra per la medicina privata impedisce di vedere i veri numeri. In realtà ci sono tre regioni governate dal centrosinistra, Campania, Lazio ed Emilia Romagna, che hanno più letti accreditati al privato che non la Regione Lombardia. Quindi è un'ossessione falsa, anche nei numeri». E Moratti sostiene che per ridurre davvero le liste «serve una decisa modifica rispetto alla possibilità per i medici che operano negli ospedali di poter esercitare la libera professione».

Alla domanda sulla formazione della giunta Moratti sostiene di «non avere bisogno di tirare fuori nomi come specchietti per le allodole, avrò una squadra di persone serie e competenti» e anche per Fontana «in questo momento non vale la pena anticipare nomi per strappare qualche consenso, ribadisco che la squadra sarà composta da persone di grande capacita».

Frecciata a Majorino che nei giorni scorsi e ancora ieri ha lanciato i primi nomi, alcuni simboli della sinistra come l'ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo o la paladina dei migranti Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency. Ieri per Fontana gran finale a Brescia con Salvini e i governatori leghisti, da Luca Zaia a Massimiliano Fedriga. Domani dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15, la parola passa agli elettori.

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