Federico Marchi
È in provincia di Imperia il comune dove, alla consultazione referendaria di domenica e lunedì scorsi, il Sì ha ottenuto la percentuale maggiore di tutta la Liguria. Si tratta di Aquila d'Arroscia piccolo e caratteristico paese, abitato da 200 anime, a 495 metri sul livello del mare nell'entroterra di Imperia. Le urne hanno infatti decretato la vittoria del SI con una percentuale bulgara del 74,07% contro il misero 25,93% favorevole alla bocciatura della riforma costituzionale. Traducendo le percentuali in termini numerici emerge che tra gli 81 votanti, in 60 hanno espresso parere favorevole al quesito referendario. Che il paese fosse marcatamente schierato a centrodestra lo si era già capito analizzando i risultati di tutte le recenti tornate elettorali. Alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile, per esempio, la coalizione di Silvio Berlusconi ha ottenuto una larghissima maggioranza, il 75,4 al Senato e il 79,5% alla Camera, pari rispettivamente a 86 e 97 voti, contro i 28 e 25 di Prodi. Alle amministrative dello scorso 28 e 29 maggio invece Gianni Giuliano, ora presidente della provincia ed allora candidato per la Casa delle Libertà, aveva ottenuto addirittura l'80,17% contro il 31,43 del suo avversario Fulvio Vassallo. In quei due giorni erano stati 93 gli «aquilesi» a preferire l'esponente forzista al diessino ex assessore regionale che aveva ottenuto solo 23 preferenze. Anche in quel caso Aquila d'Arroscia risultò tra i comuni più a destra dell'estremo ponente ligure, terzo su 67 comuni superato di pochi punti solo da Caravonica e Vasia. «In effetti Aquila d'Arroscia è una delle nostre roccaforti politiche - ha detto con un sorriso il presidente della provincia Gianni Giuliano - Dopo aver analizzato questi dati possiamo dire che modestamente siamo molto forti dove volano le aquile!». Ricordiamo infine l'81,15% ottenuto l'anno scorso dal centrodestra alle elezioni regionali, 99 voti per Biasotti e solo 21 per Burlando. Percentuali e numeri che quindi rimangono costanti nel tempo e nelle varie consultazioni elettorali, evidenziando uno zoccolo duro convinto e coerente alle proprie idee. «In effetti questa è una nostra caratteristica - ha commentato il vicesindaco di Aquila d'Arroscia Tullio Cha - siamo sempre stati di quell'area politica, anche se governiamo il comune con una lista civica. Quando dobbiamo scegliere, con il nostro voto vogliamo premiare le persone che ci hanno aiutato e si sono mostrate vicine alle esigenze del nostro territorio». Viene così anche sfatata la convinzione secondo cui gli abitanti dei piccoli paesi siano persone dalla indole conservatrice e non propense ai cambiamenti, tanto più alle riforme costituzionali come quella proposta in questo referendum.
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