Arrestato Giovanni Arena Il latitante ai poliziotti: "Ero qui da 20 anni"

Dopo 18 anni di latitanza, la polizia ha arrestato il boss Giovanni Arena, esponente della cosca Santapaola, tra i latitanti più pericolosi d'Italia. La sua famiglia controlla lo spaccio nel rione Librino

Arrestato Giovanni Arena Il latitante ai poliziotti:  "Ero qui da 20 anni"

Una latitanza durata 18 anni e interrotta dalla squadra mobile di Catania. In manette è finito Giovanni Arena, di 56 anni, considerato un esponente di spicco della cosca Santapaola. Era inserito nella lista dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia. Nel 1993 riuscì a sfuggire all'operazione Orsa maggiore contro la cosca Santapaola.  Nel 2003 è stato condannato in contumacia all'ergastolo per l'omicidio di Maurizio Romeo, esponente della cosca rivale dei Ferrera, commesso ad Aci Castello il 31 ottobre 1989. Ma era ricercato anche per associazione mafiosa, detenzione di armi e traffico di droga.

Arena venne anche accusato di avere preso parte nell'attentato incendiario che il 18 gennaio 1990 distrusse la sede della Standa, all'epoca di proprietà del gruppo Berlusconi, nella centrale via Etnea a Catania, lo stesso giorno dell' arrivo della commissione antimafia in città. Successivamente, da quell'accusa Arena venne prosciolto. Il blitz della polizia è avvenuto nel quartiere popolare Librino di Catania ed è scattato alle due di notte. L'ennesima conferma che i boss mafiosi difficilmente si allontanano da casa, al contrario tendono ad usufruire della rete di protezione che il territorio garantisce loro. La polizia ha fatto irruzione in appartamento al secondo piano di uno stabile a poche decine di metri dal palazzo di cemento di Librino. Il superlatitante era nascosto dietro a un letto a ponte che i poliziotti hanno forzato.  Quando si è visto accerchiato dagli agenti, il boss Arena avrebbe detto: "Questa volta siete stati bravi... da vent'anni sono in questa casa...".

Secondo gli investigatori, la famiglia Arena controlla il mercato dello spaccio di stupefacenti nel rione Librino, e in particolare del famigerato "Palazzo di cemento" dello stesso quartiere che produce un giro d'affari illecito con fatturati da capogiro. E a dimostrazione del fatto che la famiglia sia interamente immersa nella criminalità c'è un passato fatto di arresti e inchieste nei confronti della moglie, Loredana Agata Avitabile, considerata la "zarina del palazzo di cemento", ma anche dei quattro figli.

Infatti,  Agatino Assunto, è stato catturato il 28 febbraio del 1999, e il 27 febbraio del 2010 condannato a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa; Maurizio, è stato arrestato con l'accusa di omicidio il 15 novembre del 1999; Massimiliano, è stato rinviato a giudizio per tentativo di omicidio; Antonino è stato arrestato il 26 luglio del 2011 dopo due anni di latitanza e destinatario di quattro ordinanze di custodia cautelare.

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