
«Più di 8 milioni di turisti l'anno, nove università e 300mila studenti, il numero dei voli triplicati, una movida praticamente nonstop e spalmata su tutta la città, non solo nei 3-4 punti tipici...Il tessuto sociale è mutato completamente in un lasso di tempo relativamente ristretto. E quella di Milano adesso è tutta un'altra realtà».
Che non è più la città di quando era dirigente della Digos, dal 2000 al 2015, il questore Bruno Megale ce l'ha ben presente. E a fronte di un leggero decremento dei reati denunciati, la netta ascesa dell'attività di contrasto e degli arresti (oltre 5mila solo quelli della polizia di stato nel 2024, un più 11% rispetto al 2023) di cui gli extracomunitari costituiscono la stragrande maggioranza superando il 50%, è lo specchio di una città e di un territorio che brama una attenzione diversa sui crimini, la cui percezione è del tutto mutata. «Ci sono reati molto più gravi, ma la nostra attenzione è concentrata prevalentemente su quanto accade sulla pubblica via, sui mezzi pubblici, su turisti e borseggiatori: i cittadini, la gente in generale, chiede risposte a questi tipi di fenomeni. Altri crimini? Certo, ci sono, ma sono meno avvertiti».
Milano è sempre più internazionale, le cifre dei reati denunciati riguardanti il 2024 (534 solo gli arresti della Squadra mobile per reati inerenti come criminalità diffusa e rapine, a fronte dei 470 del 2023) vanno pari passo con un aumento dell'organico della Polizia di stato che ai cittadini, però - viste le polemiche e il desiderio, perlopiù espresso sui social, di riunirsi in ronde autonome - sembra non bastare. «A partire dal giugno scorso sono arrivati 350 tra uomini e donne in più solo per il controllo del territorio, abbiamo ogni giorno sul territorio 170-180 pattuglie dell'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (Upgsp) unite a quelle dei commissariati, oltre a Falchi e Nibbio in moto, la Polmetro si è arricchita di ben 50 unità» spiega Megale. Che aggiunge: «Abbiamo difficoltà a trattenere personale anche per il costo della vita e delle case».
Insomma, la «resa dei conti» non sarà facile per Megale che stamattina si appresta a parlare alla città nel suo primo discorso in qualità di questore di celebrazione del 173esimo Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, con tutta la questura di Milano riunita per l'occasione al Teatro degli Arcimboldi, È doveroso sottolineare, però, che i dati di Milano sono legati sempre a filo doppio con l'eccellenza della Polizia di Stato. Basti pensare che l'ufficio immigrazione della questura sotto la Madonnina nel 2024 si è occupato del 10 per cento di tutti i rimpatri del territorio nazionale (534 persone), ha prodotto oltre 205mila permessi di soggiorno, mentre, la sola Polfer ha identificato oltre un milione e 10mila persone. Superata ampiamente inoltre la crisi dei passaporti: l'anno scorso ne sono stati rilasciati oltre 235mila (+30%).
La recente operazione della Mobile, con 18 minorenni
finiti in manette (e di loro 11 erano minori stranieri non accompagnati) racconta una realtà difficile. «I minori sono sempre più aggressivi e sono tanti quelli che vanno in giro con armi da taglio» conclude il questore.
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