Arriva la pomata anti Aids L’hanno inventata a Milano

MilanoAddio profilattico, è sempre più vicino l'arrivo della pomata antiaids. Un gel made in Italy, anzi made in Milano, in grado di bloccare il virus Hiv grazie a una molecola brevettata dall'Università degli Studi di Milano con il Consiglio superiore per la ricerca scientifica di Siviglia e l'Istituto di biologia strutturale di Grenoble.
La portentosa molecola è uno zucchero sintetico che, posizionato sul polimero Dendrone, legandosi alla proteina Dc-Sign funge, a livello delle mucose, da barriera contro l'infezione. Una barriera assolutamente invalicabile, almeno è quanto stato appurato in laboratorio nelle sperimentazioni in vitro da Anna Bernardi e Mario Clerici i due ricercatori della Statale. Il prossimo passo, che potrebbe dare risultati entro la fine dell'anno è la sperimentazione vaginale sulle scimmie, e ci vorrà quindi ancora del tempo, perlomeno due anni, prima che la pomata scudo venga testata sulle persone.
I primi risultati, ottenuti dopo tre anni di lavoro, fanno comunque ben sperare, pubblicati sull'importante rivista scientifica Acs Chemical Biology indicano una buona efficienza contro ceppi virali diversi. La molecola capace di bloccare la strada all'Aids sarebbe, infatti, efficace contro altri virus, come l'Ebola. Ed è proprio partendo dallo studio di quest'ultimo che la dottoressa Anna Bernardi del Dipartimento di chimica organica ed industriale della Statale ha indirizzato le sue ricerche sul virus Hiv: «I risultati ottenuti con gli studi in vitro su cellule isolate dai pazienti mostrano una buona efficienza contro ceppi virali diversi. Ed aprono la strada allo sviluppo e all'ottimizzazione di nuovi antivirali per uso locale». «Si tratta - precisa la ricercatrice - di un approccio innovativo e che non dovrebbe fermarsi ai primi stadi sperimentali com'è avvenuto con precedenti molecole perchè naturali o strutturalmente troppo complesse e quindi difficili da ottenere in quantità sufficienti. Stavolta non sembrano, invece, esserci particolari problemi di sintesi».

Tant'è vero che come conclude l'altro autore dello studio, il docente di immunologia Mario Clerici, «stiamo sintetizzando quantità sufficienti della molecola scudo da impiegare entro fine anno nella sperimentazione sulle scimmie».

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