Era un commento sincero e una riflessione su ciò che apprezziamo. Alle fiere d’arte, la velocità e gli affari regnano sovrani, quindi la vedevo così: se dovessi essere a una fiera, potrei vendere una banana come altri vendono i loro quadri. Potrei giocare all’interno del sistema, ma con le mie regole». Con tali alate parole Maurizio Cattelan commentava la sua opera Comedian, esposta nel dicembre 2019 dal gallerista Perrotin ad Art Basel Miami Beach: era una banana attaccata al muro con del nastro adesivo. Lo era, perché un collega di Cattelan, David Datuna, la prese, la sbucciò e la mangiò. Fortunatamente l’opera, essendo replicabile, fu tosto replicata e lì allocata. Due repliche furono vendute per 120mila dollari. Stuzzicando gli appetiti di Cattelan e del suo fidato Perrotin, i quali alzarono il prezzo della terza a 150mila dollari. La acquistò un anonimo per poi regalarla al Guggenheim Museum di New York, che orgogliosamente la espose nel settembre del 2020. Ci sono anche state le banane numero 6 e numero 7. Alla numero 6 toccò una fine ingloriosa: divorata nel 2023, al Leeum Museum of Art di Seul, da uno studente, il quale poi, con slancio creativo non richiesto, ne appese al muro la buccia. L’installazione della numero 7, ovviamente, gravò sulle finanze del suddetto museo.
Ma ora, finalmente, ecco il salto di qualità: la banana numero 8.
Stima: 1-1,5 milioni di dollari. Il marcio è gratis.
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