Il Leonardo piace a Sala. Ma forse è falso

Il ministero della Cultura vorrebbe acquistare un disegno all'asta in Francia. Contrario Sgarbi

Il Leonardo piace a Sala. Ma forse è falso
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Come Leonardo da Vinci nessuno mai. Basta solo evocarne il nome per scatenare le cronache. Davvero è in arrivo un nuovo capolavoro di Leonardo a Milano? Davvero andrà a Palazzo Citterio (dove, per inciso, da decenni ci sono lavori in corso per l'ampliamento della Pinacoteca di Brera che chissà quando finiranno)? Ma, soprattutto, è davvero di Leonardo? Riannodiamo i fili di una strana storia che si muove tra Parigi e Milano e che ha per protagonista lo Studio per il martirio di San Sebastiano, un disegno di piccole dimensioni (19 per 13 cm), ritrovato nell'ottobre del 2016 da un anziano medico francese, di cui le cronache locali riportano solo il nome di battesimo, Jean, tra le scartoffie ereditate dal padre. Sul disegno è tratteggiato il corpo del martire legato a un albero su uno sfondo appena abbozzato. È questo uno degli otto disegni dedicati a San Sebastiano che lo stesso Leonardo annota sul Codice Atlantico? Per alcuni studiosi l'opera data tra il 1478 e il 1483, per altri è di poco successiva. La datazione è compatibile (Leonardo nacque nel 1452 e morì nel 1519, ad Amboise), ma la mano è davvero la sua? Alcuni ne dubitano. Di certo sappiamo che il medico ha pensato di mettere all'asta l'opera e che in un primo momento il ministero della Cultura francese ha cercato di convincerlo a non procedere, poi si è riservato il diritto di prelazione cui è seguita l'offerta del Louvre (si mormora di 10 milioni di euro) che il proprietario ha rifiutato, e infine ha avanzato l'ipotesi che il disegno fosse stato acquisito illegalmente. Acqua passata: il Tribunale di Parigi ha dato ragione al medico, che è ora libero di mettere il presunto disegno di Leonardo sul mercato.

Il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano ha anticipato domenica al sindaco di Milano Beppe Sala l'intenzione di partecipare all'eventuale asta per portare l'opera in uno dei musei meneghini. «Ottima idea» per Sala, sbagliata per Vittorio Sgarbi: «Il disegno non è di Leonardo, e non vale i 10 milioni che una leggenda, basata sul pettegolezzo, indica come l'offerta del Louvre al proprietario - ha commentato all'Ansa il sottosegretario alla cultura -. Il disinteresse reale delle vere autorità francesi è dimostrato dal fatto che autorizzano senza rimpianti l'esportazione del disegno. Sprovveduto chi lo volesse acquistare, anche a un centesimo della cifra richiesta. Il disegno non è di Leonardo ed è mediocre». Il ministero della Cultura ha precisato di seguire con «grande attenzione» le notizie riguardanti l'opera: «Saranno gli esperti, in Italia ne abbiamo di autorevolissimi, a dire se è davvero di Leonardo e a definirne il valore.

Se dovesse essere confermata l'attribuzione del disegno al genio italiano e se l'opera dovesse finire all'asta, il ministero, attraverso gli organi competenti, verificherà tutte le strade possibili, incluso il coinvolgimento di soggetti privati e mecenati, per avanzare un'offerta d'acquisto ponderata e giusta e destinare l'opera a un grande museo pubblico italiano».

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