Luca Ramacciotti: “Il carnevale di Viareggio è uno strumento di critica e una risorsa economica e turistica importante”

Tutto quello che c’è da sapere sul Carnevale di Viareggio dedicato quest’anno al tema della pace: maschere, carri allegorici (raccontano una contemporaneità a volte complicata con uno sguardo di speranza verso il futuro), corsi mascherati, spettacoli, arte, cultura, mostre, feste e veglioni

Luca Ramacciotti: “Il carnevale di Viareggio è uno strumento di critica e una risorsa economica e turistica importante”
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Fin quando non ci si trova sotto ai “giganti” in cartapesta (i carri emblematici del Carnevale di Viareggio) non ci si rende conto della loro grandezza (altezza e larghezza) e dei particolari studiati dai maestri carristi, dagli ingegneri, dagli operai, dai disegnatori e dalle persone che per tutto l’anno studiano, progettano e realizzano le opere e le maschere che sfilano sul lungomare della città della Versilia. Sarà per un discorso di contemporaneità, ma lo sguardo ricade immediatamente su un carro di prima categoria e dai colori vivaci intitolato “Social”. Attraverso un’imponente struttura allegorica l’opera mette in luce le contraddizioni di un mondo iperconnesso dove la ricerca di approvazione virtuale spesso porta all’isolamento reale. Il carro rappresenta figure emblematiche immerse in un vortice di schermi e dispositivi digitali, simboleggiando la perdita di autenticità e il crescente distacco dalle interazioni umane genuine.

Il Carnevale di Viareggio 2025 si avvia alla conclusione con gli ultimi due corsi mascherati, previsti per il 2 e il 4 marzo, quando verranno decretati i vincitori tra le 29 opere allegoriche in gara (veri e propri giganti in cartapesta). Questo storico evento, nato nel 1873, è molto più di una semplice festa: “Grazie alla Cittadella e al Museo del Carnevale (visitabili tutto l’anno) che mantengono viva la tradizione e la creatività che lo caratterizzano è possibile documentarsi su ciò che è stato fatto in passato, su ciò che accade nel presente e anche su quello che si sta progettando per il futuro”, afferma Luca Ramacciotti -regista, direttore di palco, fotografo, direttore di Ikebana e attivamente coinvolto nell’organizzazione del Carnevale di Viareggio – e colui che ci ha fatto visitare in modo minuzioso e attento la Cittadella del Carnevale di Viareggio e il Museo del Carnevale rispondendo con grande preparazione e in modo esaustivo alle nostre domande e alle nostre curiosità...Ramacciotti ci ha anche permesso di conoscere grandi maestri carristi e artisti (non solo della cartapesta) come Jacopo Allegrucci, Matteo Raciti, Massimo Breschi, Lebigre & Roger (noti per le loro opere spettacolari che combinano scenografia, teatro e allegoria) .. L’edizione 2025 ruota attorno a un messaggio universale di pace, non solo come assenza di conflitti, ma come celebrazione di gioia, cooperazione e armonia collettiva. I carri allegorici, vere e proprie macchine teatrali viaggianti, affascinano il pubblico con la loro maestria tecnica e artistica, animati da centinaia di figuranti in costumi scenografici.

I temi trattati spaziano dalla satira politica e sociale alle riflessioni sulla felicità, la tecnologia e la natura. Tra i personaggi rappresentati ci sono figure del mondo dello spettacolo, come Maria De Filippi e Francesco Nuti, leader politici come Giorgia Meloni e Bill Gates, oltre a icone letterarie come il Piccolo Principe, Frankenstein e i protagonisti de Il Signore degli Anelli. Alcuni carri affrontano le contraddizioni dell’era digitale, tra vanità, iperconnessione e solitudine, mentre altri propongono riflessioni sul ruolo delle donne nella Chiesa o sulle paure della società moderna.

Attraverso le loro opere, gli artisti offrono una lettura critica del presente, ma sempre con uno sguardo di speranza verso il futuro, sottolineando anche l’importanza economica e turistica che il Carnevale riveste per Viareggio e per la Versilia.

I racconti dettagliati, le curiosità, le foto dei carri e gli aneddoti su maschere e carri nelle videointerviste a Luca Ramacciotti con Andrea Ciaramitaro, a Massimo Breschi, a Jacopo Allegrucci e a Matteo Raciti in esclusiva per il Giornale.

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