La video-installazione a Villa Necchi che racconta la Milano dei Navigli

Villa Necchi Campiglio si arricchisce di un nuovo spazio permanente, il progetto FAI per una esperienza immersiva

La video-installazione a Villa Necchi che racconta la Milano dei Navigli

Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano ha dato vita, all’interno di Villa Necchi Campiglio, a “Un Ambiente per l’Ambiente”, uno spazio multimediale permanente realizzato nel garage della villa, una video-installazione che ci accompagna nella Milano dei Navigli, chiusi nel 1930.

Il video dura circa quindici minuti, le immagini si susseguono velocemente, la voce narrante di Enrico Bertolino racconta del cambiamento avvenuto al centro milanese nel corso della storia, della città di Milano e del suo legame con la natura e con l’acqua, elemento che ha particolarmente favorito lo sviluppo storico ed economico.

La “vecchia Milano”, fino agli anni Trenta del Novecento, era infatti attraversata da 124 canali che coprivano 153 km, molto utili per il trasporto di merci e di persone, ed era circondata da meravigliosi giardini e ricchi orti. Oggi è rimasto poco dei Navigli, sono stati interrati nella quasi totalità, anche se le acque sotterranee potrebbero essere utilizzate per ridurre di una buona percentuale il consumo di acqua potabile della città.

L’inaugurazione dello spazio (aperto gratuitamente da mercoledì a domenica, dalle ore 10 alle 18, ingresso da via Mozart 14) è avvenuta il 14 settembre scorso, in occasione della manifestazione annuale “Milano Green Week”, che si è svolta dal 30 settembre al 2 ottobre 2022, dedicata alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione del verde urbano. Durante la settimana sono stati organizzati incontri con esperti per un approfondimento storico, culturale ed economico della città di Milano, partendo dall’acqua come fondamentale risorsa per arrivare, con le buone pratiche della quotidianità, alle prospettive future di una città sostenibile, partendo dal piano del Comune “Aria-Clima”.

Erano presenti all’inaugurazione Marco Magnifico, Presidente FAI, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano. Sono intervenuti inoltre Daniela Bruno, Vice Direttrice Generale per gli Affari Culturali del FAI, curatrice del progetto, Carlo Pontecorvo, Presidente di Ferrarelle Società Benefit, e Michele Roda, Amministratore Delegato Castel. Dice Sala: “Tutte le cose che fa il FAI sono estremamente significative e anche belle. Il tema dell’acqua è un tema non risolto se vogliamo, tutti sappiamo quanto potrebbe essere un’opportunità da tanti punti di vista per la nostra città. Ma è importante continuare a mantenere l’attenzione: la memoria e una progettualità bella per il futuro”.

Il progetto, patrocinato dal Comune di Milano, ha avuto il sostegno di Ferrarelle Società Benefict, Castel, Rolex, SC Johnson e Banca Ifis, si pone l’obiettivo di mettere in evidenza come la città di Milano abbia modificato la sua natura cementificando, ma anche di promuovere la tutela dell’ambiente invitando i cittadini alle buone abitudini e alla sostenibilità. Questo di Villa Necchi Campiglio è il primo spazio multimediale, altri ne sorgeranno in diversi beni del FAI, legati al racconto dei rispettivi territori.

Villa Necchi Campiglio è stata scelta perché rappresenta l’esempio di come può essere sostenibile anche un bene storico, il Fai risparmia il 55% di acqua potabile e riduce drasticamente le emissioni di CO2 grazie a un pozzo e a una pompa di calore geotermica ad acqua, il tutto raccontato nel video. Il presidente del FAI, Marco Magnifico, ha spiegato: “Ogni istituzione culturale, ognuno deve usare i suoi strumenti e linguaggi per raccontare come possiamo combattere la madre di tutte le battaglie, cioè quella contro il cambiamento climatico”.

L’istituzione prestigiosa si trova nel centro di Milano, vicino Porta Venezia, circondata dal verde, una delle Case Museo più belle, dove passare del tempo, tra arte, architettura e passeggiate nel fresco giardino. La casa è stata progettata dall’architetto Piero Portaluppi su incarico delle sorelle Nedda e Gigina Necchi, figlie dell’industriale Ambrogio Necchi, e del marito di Gigina, Angelo Campiglio, esponenti della borghesia del tempo. Architettura in stile razionalista con elementi art déco, realizzata fra il 1932 e il 1935, con successivi interventi di Tommaso Buzzi.

Nel 2001 è stata donata al FAI da Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi; il Fondo ne ha curato il restauro riportandola all’antico splendore e ospitando collezioni d’arte e manifestazioni, pur conservandone il sapore della residenza, tanto da far rivivere al visitatore il gusto e lo stile di vita della famiglia che l’abitava.

All’interno sono custoditi oggetti e opere dei Necchi Campiglio ma anche la raccolta Alighiero ed Emilietta De’ Micheli, oltre centotrenta pezzi tra dipinti di Canaletto e Tiepolo e poi mobili e arti decorative del XVIII secolo; la collezione del primo Novecento di Claudia Gian Ferrari, al piano rialzato, con quarantaquattro tra dipinti, disegni e sculture di importanti artisti come Balla, Carrà, De Chirico, De Pisis, e altri ancora. Nel 2017 è stata inserita anche la Collezione Guido Sforni, ventuno opere su carta di artisti del Novecento tra i quali Picasso, Matisse, Fontana, Modigliani.

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