Mentre gli incontri tra il governo e le parti sociali procedono spediti per riuscire a scrivere la riforma del mercato del lavoro entro fine marzo, i rapporti tra i sindacati e la Confindustria si fanno sempre più tesi. Nel prossimo incontro al ministero del Welfare, infatti, arriva sul tavolo dell'esecutuvo la parte della riforma che riguarda la flessibilità, un tema che rischia di dividere profondamente le parti sociali. Ed è bastata una dichiarazione della leader degli industriali Emma Margegaglia per far scoppiare uno scontro fortissimo.
"Vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro". Al convegno di Federmeccanica la Marcegaglia ha detto chiaramente che da una parte l'articolo 18 deve rimanere per atti discriminatori, dall'altra ci deve essere la possibilità di licenziare chi non fa il proprio lavoro. Un'obiezione sacrosanta che ha mandato su tutte le furie i sindacati. "E' davvero troppo", ha sbottato la leader dell Cgil Susanna Camusso accusando la Marcegaglia di offendre il ruolo del sindacato confederale e invitandola a smentire le proprie dichiarazioni. "Quando vedo dei video di lavoratori pubblici fannulloni - ha detto la Camusso - penso che la colpa sia di un dirigente che non sa fare il proprio mestiere". Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ha invitato la Confindustria ad "abbassare i toni" e a lavorare per "un accordo per il bene del paese". Anche il laeder del Pd Pier Luigi Bersani si è sentito in dovere di alzare la voce col governo facendo presente che, in assenza di un accordo coi sindacati, l'appoggio dei Decratici non sarebbe più scontato.
In realtà, le affermazioni della Marcegaglia tratteggiano un malcostume tutto italiano che, ormai da decenni, paralizza lo sviluppo delle industrie e delle piccole e medie imprese. La leader degli industriali ha, infatti, sottolineato come anche gli imprenditori vogliono una revisione della "flessibilità cattiva in entrata" proprio perché esistono degli abusi che, invece, andrebbero combattuti. Non solo. La Marcegaglia ha, infatti, ribadito che c'è l'intenzione di chiedere al ministro del Welfare Elsa Fornero di "rivedere anche la flessibilità cattiva in uscita". A questo proposito, la numero uno di viale dell'Astronomia ha ricordato l’episodio che vide al centro di una contestazione il segretario della Cisl Raffaele Bonanni (leggi l'articolo). "La persona che aveva tirato un candelotto a Bonanni era in malattia - ha spiegato la Marcegaglia - il datore di lavoro lo licenziò, il giudice lo ha riassunto". Un episodio emblematico che chiarisce perfettamente lo strapotere dei sindacati.
Strapotere che rende pressoché impossibile una revisione dell’articolo 18, sebbene il presidente del Consiglio Mario Monti abbia più volte ribadito che la riforma si farà, "con o senza l'intesa coi sindacati". "Noi non molliamo - ha assicurato la Marcegaglia - andiamo avanti perché vogliamo poter licenziare quelli che non fanno il loro lavoro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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