Renato Mastronardi
Il paese sulla carta geografica è un segno più piccolo della punta del chiodo di garofano. Eppure ha una storia tra mitologia e leggenda e un territorio ricco di tradizioni popolari. Perché Ascrea, un paese che si è ridotto a una popolazione di appena cinquecento anime, tra i confini non angusti di quella parte della provincia di Rieti arricchita dal grande lago artificiale del Turano, non ha mai smesso il mantello di un passato medioevale che, ancora oggi, lo segna in modo evidente anche e soprattutto dal punto di vista urbano, che è caratterizzato da un centro storico medioevale, rimasto quasi integro. La sua storia è quella di un Castrum quasi ai confini del potentissimo, allora, Ducato di Spoleto. Poi passò di famiglia in famiglia: dai Maneri ai Farnese e, quindi, in parte ai Gentili e ai Sordini. Il tutto tra periodiche invasioni e relativi saccheggi. Ma almeno una volta i cittadini di Ascrea si tolsero lo sfizio di sconfiggere una banda di Saraceni sorpresi nella gola angosciosa che divide il paese da Paganico. Tantè che, racconta una leggenda, gli spiriti e le anime inquiete di quei Mori ancora oggi si aggirerebbero, ancora in pena, tra gli orridi e le balze della montagna.
Da vedere. Nellattuale abitato, tutto tagliato da ripide stradine, e che comprende anche la frazione di Stipes, è visibile la bella Parrocchiale di san Giovanni Battista, ma ancora più suggestivi sono, certamente, i ruderi del castello di Mirandella, soprattutto per la magia legata a straordinarie leggende che ancora aleggiano tra i muschi e le edere rampicanti, che rendono il luogo incantato e carico di unaurea di struggente romanticismo.
Da mangiare e da bere. Il protagonista della cucina ascreana è il fungo, reperibile e gustabile in zona tutto lanno. Profumato e ammiccante, curato e ricercato con autentica passione, esso caratterizza in abbondanza molte delle specialità della tavola locale, quali, ad esempio: la bruschetta al fungo porcino, le fettuccine al fungo porcino che, da anni, sono celebrate nella «Sagra delle fettuccine al fungo porcino dellObito di Ascrea» che si tiene il 5 agosto. Una spalla di eccezionale valore culinario è senzaltro il tartufo.
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