Il Comune mette il «silenziatore» a San Siro per i due concerti di Vasco Rossi. Ultimando, appena prima degli spettacoli di stasera e domani, i 60 metri di pannelli fonoassorbenti autostradali che circondano il terzo anello dello stadio lungo il lato sud. Quello cioè che dà su via Dessié, la strada più esposta alle note rock provenienti dal Meazza che hanno suscitato le vivaci proteste del comitato «San Siro vivibile». L'intervento è stato presentato ieri dall'assessore comunale al Tempo libero, Giovanni Terzi, ed è stato portato a termine in dieci giorni, tre settimane in anticipo rispetto a quanto prescritto dall'Arpa. Centomila euro la spesa per la struttura, composta da una griglia in ferro di 12.385 chili e lastre di cemento rinforzato accoppiato a pannelli Fiberform dello spessore di dieci centimetri. Un tentativo di venire incontro in particolare ai 195 residenti della palazzina di via Dessié 15, cui sarà anche regalato un biglietto per una delle due serate con il rocker di Zocca.
Durante le quali, come pure per i concerti a San Siro che seguiranno nell'estate (Zucchero, Bruce Springsteen e Ligabue), saranno svolti una serie di monitoraggi sui pianerottoli, nelle scale e, qualora i residenti dovessero dare l'ok, negli appartamenti che circondano lo stadio. A incaricarsene sarà l'Arpa, che selezionerà anche una «casa tipo» in cui, durante gli show, saranno effettuate le rilevazioni di rumore e vibrazioni. Intorno a San Siro, un'ora prima degli eventi, sarà istituita una zona a traffico limitato, con la chiusura dei parcheggi auto e bus durante i concerti. Mentre sarà potenziato il trasporto pubblico con maggiori frequenze della metrò 1, del tram 16 e dei bus 48 e 78, oltre che con l'istituzione di corse speciali dalle stazioni di Lampugnano e Lotto. «Dopo dieci anni di silenzio delle amministrazioni comunali sui concerti di San Siro, abbiamo deciso di intervenire - ha annunciato ieri l'assessore Terzi -. Non soltanto smentendo che ci siano problemi legati alla salute per i residenti dei quartieri circostanti, ma anche per cercare di arrecare loro il minor disturbo possibile. Se le proteste dovessero andare avanti, Milano rischia infatti di essere esclusa dal circuito di eventi dal richiamo internazionale come i grandi concerti e questo in vista dell'Expo sarebbe un danno incalcolabile».
Le sette date live che si tengono in media ogni anno a San Siro svolgono infatti un ruolo importante per l'intera città, che non va letto soltanto in una logica di quartiere. Ed è per questo che dall'assessore è arrivato ieri un duplice appello: «Tutto quello che stiamo cercando di mettere in moto per risolvere i problemi creati dai concerti è possibile grazie alla responsabilità degli organizzatori degli eventi. Ma la stessa responsabilità è necessaria da parte dei residenti dei quartieri circostanti.
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