Scende una placida sera di maggio dentro le case degli italiani. Fuori è il 1990 e, in ordine sparso, monta l'attesa per quelle possibili notti magiche a domicilio, devono ancora scoperchiare Mani Pulite, al governo siede Giulio Andreotti e il Napoli ha appena vinto il suo secondo scudetto. Ora di cena. Centinaia di migliaia di tubi catodici si sintonizzano all'unisono. C'è da vedere "Telemike". C'è da capire chi si intascherà quel monumentale montepremi da 120 milioni delle vecchie lire. Il quiz è popolarissimo. Mezzo paese freme.
"Allegria", suggerisce Mike Bongiorno entrando trionfalmente in studio, come sempre. Cartellina con le domande già stretta tra i polpastrelli della mano destra, gesticola ampiamente con la sinistra per tratteggiare il perimetro della serata. Telespettatori rapiti. In gara ci sono il campione in carica, il signor Carosi, e una giovane sfidante, la signorina Maura Livoli. Sorriso tiepido, sulla trentina, dice che si sta formando per fare la psicoterapeuta. Quel che non rivela in diretta, invece, è che non si sentirebbe per nulla bene.
Inizia il gioco. Raffica di domande. Il campione in carica si difende, mentre la Livoli pare annaspare. E sembra anche agitata. Si muove di continuo dentro la cabina dei concorrenti. Anche troppo. In particolare sembra armeggiare con qualcosa e punta spesso lo sguardo verso il basso. Una sequela di movenze sufficienti ad attirare l'attenzione del Mike nazionale. Insospettito, Bongiorno frena con le domande del quiz - il tema era Guglielmo Marconi - e inizia a rivolgersi alla concorrente. Subito dopo la pubblicità Bongiorno aveva ricordato che la Livoli era stata molto male, aggiungendo che sperava si fosse ripresa. Ora tutto quel gingillarsi lo stranisce. "Signorina, posso domandarle che cosa sta facendo in questo momento?".
Da qui in poi la situazione degenera. Pubblico a casa incollato a sedie e divani. Mike manda la sua assistente, Sabrina, a verificare. Nel frattempo la Livoli nasconde un bigliettino nel reggiseno. Sgamata di brutto, in diretta nazionale. Colta in flagrante consegna il corpo del presunto reato. "Erano dei miei appunti", ha la forza di mormorare. Mike si inferocisce. "I suoi appunti? Complimenti singorina. Vogliamo vedere qui? Mi meraviglio di lei, come gli scolaretti a scuola. Ma cara signorina, come si permette lei, mentre io sto leggendo le domande per un valore di 120 milioni? Lei stava compiendo una truffa in questo momento".
Colata verbale che seppellisce la Livoli, mortificata. Lei prova a ribattere con un "Io mi sono sentita mal...", ma Mike chiede ai giudici di squalificarla, perché un comportamento del genere davanti a 8 milioni di persone in ascolto è indifendibile. E infatti la squalifica arriva immediata. Carosi confermato campione. La Livoli intanto sviene, ma non impietosisce Bongiorno: "Volete portarla fuori? Adesso non so se qui facciamo delle sceneggiate". L'unico che sorride, ma solo interiormente, è Carosi che si intasca 220 milioni.
Finita così? Per nulla. Perché Maura Livoli, che oggi ha 63 anni e in effetit fa la psicoterapeuta di professione, fa causa a Mike e alla trasmissione per essere stata accusata del tentativo di truffa. E riporta la sua versione dei fatti: "Mi costrinsero a partecipare anche se stavo male e in studio non avevano degli analgesici. Solo degli psicofarmaci calmanti. Li assunsi e andai in confusione, altrimenti non avrei mai nascosto i biglietti nella camicetta, con la telecamera puntata verso di me".
La vicenda finirà in prescrizione, ma nel frattempo una pagina cult della storia televisiva italiana è stata
confezionata. Singolare concomitanza di eventi o meno, gli ascolti delle settimane successive salgono ancora, Mike è felice, Maura un po' meno e la gente con gli occhi limati davanti allo schermo cena ancora in allegria.
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