Anche noi dobbiamo sentirci parte in causa

La domanda è questa: perché gli esiti tragici di una relazione d'amore coinvolgono nella stragrande maggioranza dei casi le donne? La risposta è sconcertante nella sua semplicità

Anche noi dobbiamo sentirci parte in causa
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La domanda è questa: perché gli esiti tragici di una relazione d'amore coinvolgono nella stragrande maggioranza dei casi le donne? La risposta è sconcertante nella sua semplicità. La donna che abbandona un uomo mette in crisi la sua identità di maschio, cioè l'affermazione della sua virilità e il suo potere di controllo. In questo senso, è corretta e molto eloquente l'espressione «violenza di genere».

Perché è eloquente? Perché i femminicidi che riempiono le cronache, oltrepassano la sfera privata delle persone e diventano un vero e proprio problema sociale. Sembra questo un paradosso tragico, invece è una realtà che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni. Basta avere il coraggio di guardarla. L'essere sociale di una donna ha pareggiato l'essere sociale dell'uomo: non si dice parità di genere? L'espressione rinvia al fatto che ci sono normative che mettono sullo stesso piano uomo e donna, ma soprattutto ci dice che l'uomo non ha, non può, non deve avere più nessuna superiorità nei confronti della donna. Il mito classico, le grandi leggende sono ricche di meravigliose storie d'amore che terminano con la morte inflitta da uno degli amanti all'altro. Ma ciò accadeva perché si andava incontro a burrascosi impedimenti provocati all'interno della sfera privata degli amanti. Oggi quella sfera privata non c'è, piuttosto c'è una realtà sociale che non ammette il controllo virile del maschio sulla femmina, del potere dell'uomo sulla donna. L'uomo che patisce questa situazione non è educato a questa realtà.

Cosa fare? Ecco la determinante, importantissima funzione del padre. Il padre era il simbolo vivente dell'autorità, un'autorità che oggi non può essere declinata come un tempo passato, e, per primo, egli deve comprendere la ridefinizione sociale del suo potere. Una volta compresa, è pronto a educare il figlio. Il femminicidio testimonia esiti cruenti nel rapporto uomo-donna, ma rapporti violenti che non hanno come epilogo la morte sono spesso una maggioranza silenziosa della relazione d'amore.

Il padre ha il compito di svolgere con la parole e con l'esempio l'educazione del figlio sul senso del suo essere maschio, non lasciandolo in preda all'umiliazione, alla sofferenza di fronte all'abbandono e al rifiuto della donna. Il vero problema è che non ci sono più padri che sanno fare i padri.

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