Aperitivo, che meraviglia!

L'aperitivo è molto di più di una semplice tradizione enogastronomica. È uno vero e proprio stile di vita italiano.

Aperitivo, che meraviglia!
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In Italia uno dei momenti più amati è sicuramente quello dell'aperitivo. Secondo un recente studio dell'Osservatorio UIV ( Unione Italiana Vini) sono oltre 22 milioni gli italiani che non vi rinunciano, soprattutto tra gli over 65. Calici di vino, sia bianco che rosso, spritz e cocktail sono i protagonisti indiscussi di quello che oramai è ben più di un semplice momento conviviale, quasi un vero e proprio rituale sociale.

L'aperitivo ha radici profonde e antiche nella tradizione enogastronomica del Bel Paese. Le sue origini risalgono all'epoca grecoromana. Il suo stesso nome deriva dal latino aperitivus, ovvero "ciò che apre", per la sua caratteristica di stimolare l'appetito in vista della cena. La tradizione moderna dell'aperitivo, tuttavia, si sviluppa nell'Italia del Nord verso la fine del '700, soprattutto nella capitale del Regno di Sardegna, Torino, dove nel 1786 Antonio Benedetto Carpano , titolare di una bottega di liquori sotto i portici di Piazza Castello, inventò il vermut. Carpano aggiunse al vino bianco un infuso composto da china e oltre 30 tipi di erbe e spezie differenti. La nuova bevanda divenne così richiesta e popolare che la bottega si ritrovò a lavorare h24 per poter stare dietro a tutti gli ordini che arrivavano. Da Torino si diffuse nelle principali città italiane come Milano, Venezia, Genova, Roma e Napoli dove storici e rinomati "Caffè " erano frequentati dall'aristocrazia, dall'alta borghesia e dagli intellettuali dell'epoca. Lo stesso primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II, se ne innamorò.

Iniziò così l'era dell'aperitivo come lo conosciamo oggi. Il vermut divenne poi ingrediente fondamentale di cocktail leggendari come il Negroni e l'Americano a cui si affiancarono spritz e bicchieri di vino. All'epoca della Dolce Vita l'aperitivo rappresentò uno dei simboli del Miracolo Italiano, del boom economico e della rinascita culturale e sociale dopo le brutture della guerra. Era un'occasione per lasciarsi alle spalle e dimenticare le difficoltà dei duri anni passati sotto le bombe e immergersi nelle luci e negli svaghi della rinata vita cittadina.

Nel corso degli anni questa amatissima usanza si è evoluta da semplice preludio alla cena in un vero e proprio evento sociale.

Negli ultimi decenni venne introdotto la cosiddetta Happy Hour che ha aumentato la varietà di cibi e bevande consumate trasformando l'aperitivo in qualcosa spesso indipendente e alternativo alla cena stessa. L'aperitivo ora rappresenta non solo una piacevolissima tradizione ma un vero e proprio stile di vita italiano, incarnando la convivialità e il gusto per il bel vivere tipico del nostro Paese.

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