Proviamo a dare un po' di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana rivisitati e corretti
Rupnik è bello o brutto?
C'è un grande nodo, nella faccenda che ha investito Marko Rupnik, l’artista gesuita travolto da scandali di natura sessuale che ogni giorno si arricchiscono di particolari insieme pruriginosi e disgustosi. Un impero del male la cui ombra si stendeva su vasti ambienti ecclesiastici. Di fronte allo scandalo una delle reazioni che è emersa è quella di voler rimuovere le sue opere d’arte da luoghi di culto. Vogliono rimuovere le sue opere per la sua condotta sessuale, prima erano belle, ora che si sono scoperte le sue ombre sessuali diventano brutte. Se questo principio fosse vero bisognerebbe rimuovere dalle chiese quasi tutte le opere, iniziando a grattare via la Cappella sistina. Se volete rimuoverli, fatelo perché li considerate brutti, altrimenti lasciateli dove sono.
Navalny in bianco e nero
La logica binaria del bianco e nero ha divorato anche la morte di Navalny, il principale oppositore di Putin. Il tribunale della moralità contemporanea ci mette di fronte a un bivio tassativo: o Navalny è un santo contemporaneo trucidato dal cattivo regime di Putin, o Navalny è morto casualmente di freddo. La capacità di navigare fra le pieghe delle sfumature di grigio si è completamente persa, insieme alla facoltà di scegliere fonti autorevoli su cui costruire ragionamenti. Non smetterò mai di ricordare che il mondo è a colori.
Assange non è Navalny
Mentre l'oppositore del potere russo è morto, l'oppositore del potere americano, Julian Assange, è ancora carcerato. Ma per quanto le semplificazioni mediatiche vogliano associare i due casi, i due casi non sono assimilabili: l’uno voleva il potere e il potere l'ha schiacciato, l'altro voleva raccontare il potere e il potere l'ha bloccato nell'intrico dei fili dello Stato di diritto. Lo Stato di diritto è quella linea sottile che separa queste due storie. Se l'America non si comporterà come la Russia.
Chiesa o Massoneria
E intanto, nella disattenzione generale, due grandi poteri si sono incontrati a Milano per annusarsi, dopo secoli di scontri. Chiesa e Massoneria si osservano come nemici, come poli opposti di una dinamica binaria - e forse sono tali - sacrificando da un lato le tradizioni cristiane legate all'alchimia, alla cabala, a varie conoscenze esoteriche, dall'altro la solidità di un pensiero che fino a pochi decenni fa era l'ultima isola nella liquidità contemporanea. Ora provano a dialogare fuori dalle ipocrisie vissute sino ad oggi. Che succederà?
I treni non arrivano in orario
E intanto si scopre che in Italia i treni non arrivano in orario, ci sono i fascisti al governo, ci dicono, però i treni non arrivano in orario, qualcosa non quadra.
È uscito il report di Legambiente e scopriamo che la situazione in molte parti d'Italia ha già superato la linea di tollerabilità. Saltano continuamente come denti cariati tratte e corse, 140 minuti di ritardo vengono oramai accolte con un “vabbè”, perché capitano oramai dappertutto e continuamente. Questo non è un paese per pendolari.
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