La Basilica vaticana diventa digitale. Così si può visitare senza andare a Roma

Nasce grazie all'intelligenza artificiale la "copia" virtuale di San Pietro che permetterà di ammirarla anche a non potrà partecipare al Giubileo

La Basilica vaticana diventa digitale. Così si può visitare senza andare a Roma
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Decodificare per l’uomo di oggi, con l’ausilio della tecnologia digitale, l’intreccio di storia, arte e spiritualità che fanno della Basilica un unicum al mondo”. Così il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica e presidente della Fabbrica di San Pietro, ha presentato in una affollata conferenza stampa, il frutto della collaborazione tra i responsabili della Basilica, cuore spirituale della cristianità, e Microsoft.

Il gemello digitale della Basilica

Per quasi tre settimane, droni e fotocamere laser hanno catturato all’interno della Basilica oltre 400mila immagini ad alta risoluzione che sono state poi utilizzate per creare un modello 3D di altissima precisione della chiesa, cuore della cristianità nel mondo. Grazie all'AI for Good Lab, Microsoft ha elaborato i dati del team francese di Iconem creando un gemello della chiesa con una precisione digitale.

La chiesa ora visibile a tutti

Tutte le immagini generate dall'Intelligenza artificiale permetteranno a chi si collega dal 1 dicembre al sito web interattivo della Basilica, di vivere un'esperienza immersiva attraverso modelli 3D dettagliati e un programma educativo modulato sul modello “Minecraft”, visualizzando sia l'interno che l'esterno della Basilica.

In questo modo sia i visitatori che i pellegrini potranno esplorare l'intero universo fatto di grandi capolavori, ma sarà uno strumento utile anche per studiosi e restauratori per esplorare il grande capolavoro con precisione e dettagli senza precedenti.

La visita virtuale da ogni parte del mondo

Il progetto si chiama "La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience”, ed è inserito all'interno di una rivoluzionaria “Missione digitale” lanciata dalla Fabbrica di San Pietro, e basata su tecnologie all'avanguardia per consentire a pellegrini e visitatori di tutto il mondo di ammirare e interagire con la Basilica.

Grazie a questa modalità, chiunque e da ogni parte del mondo, potrà riscoprire la storia e il ruolo di centralità come punto di riferimento della cristianità, ma anche un unico e grande esempio d'arte e cultura per tutta l'umanità. Capolavori dei grandi geni come il Bramante, Michelangelo, Bernini e Raffaello, il Maderno e il Canova, potranno essere esplorati e studiati come mai prima d'ora.

La scelta del Cardinale Gambetti

L'innovativo progetto è stato fortemente voluto dal Cardinale Gambetti che ha trovato la piena collaborazione di Microsoft allo scopo di aprire al mondo le porte della Basilica - proprio in occasione del prossimo Giubileo - e donare la sua spiritualità, cultura e bellezza, anche a chi sarà impossibilitato a raggiungere Roma nell’Anno Santo.

Il lavoro di conservazione

Oltre che dal punto di vista spirituale ed artistico, la "copia" permetterà di rilevare e poter mappare le vulnerabilità strutturali della Basilica, come crepe e tessere di mosaico mancanti permettendo di rendere più semplice il lavoro di conservazione: “Potendo esplorare in questo modo da vicino il mosaico della cupola - ha raccontato Gambetti - abbiamo addirittura individuato dei piccoli nidi di ragno che ora saranno rimossi”.

L'intelligenza artificiale ci permette di ammirare questa Basilica in una modalità unica e innovativa mai vista in precedenza”, ha affermato in Sala Stampa Brad Smith, vice chairman e presidente di Microsoft. “Questa partnership, che unisce istituzioni e innovazione tecnologica, ha creato un’esperienza memorabile per tutti coloro che vogliono approfondire storia e significato di questo luogo straordinario. Abbiamo generato, anche per le generazioni future, un modello della Basilica Vaticana che vivrà per sempre”.

La "visione" privata di Papa Francesco

In ultimo il cardinale Gambetti ha raccontato che il video di presentazione del progetto è stato mostrato a Papa Francesco in occasione dell'udienza ai tecnici e partner della Fabbrica di San Pietro, durante la quale il Pontefice ha ribadito che la Basilica è "casa di preghiera per tutti i popoli" che deve accogliere tutti.

Il cardinale Gambetti ha anche sottolineato che la creazione della Basilica virtuale rientra in un più ampio piano coordinato di servizi e di attività di comunicazione che ha definito per una “Basilica in uscita”. “Abbiamo potuto avviare il processo di informatizzazione della gestione documentale, archivistica e delle risorse umane della Fabbrica”, ha spiegato .

E sono state create piattaforme e app per offrire servizi ai pellegrini e ai visitatori al fine di favorirne l’esperienza in San Pietro”. “D’altronde - ha concluso - la Chiesa fa questo da sempre, cercando di comunicare la propria fede nel divino attraverso i linguaggi del tempo e del contesto culturale di appartenenza”.

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