"Uno sputo in faccia agli sviluppatori". La polemica sulla demo di "Quake" creata con l'AI

L'iniziativa "Copilot gaming experience" di Microsoft non fa breccia nel cuore dei videogiocatori, che hanno criticato pesantemente sia la sua qualità, sia l'utilizzo dell'intelligenza artificiale

"Uno sputo in faccia agli sviluppatori". La polemica sulla demo di "Quake" creata con l'AI
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Microsoft ha deciso di fare un esperimento con l’intelligenza artificiale nell’ambito del gaming, una decisione che è stata accolta con reazione a dir poco contrastanti da parte dell’utenza. Di recente, l’azienda ha messo a disposizione una demo giocabile lunga appena un minuto del celeberrimo Quake 2, basata sull’Ia e parte dell’iniziativa Copilot Gaming Experience, il cui obiettivo è generare elementi di gioco in tempo reale. E la pioggia di commenti negativi dei fan non ha tardato ad inondare la rete.

Alla base di questo esperimento vi è la tecnologia WHAM (World and Human interaction model), il cui obiettivo è lasciarsi alle spalle i tradizionali motori grafici e creare gli elementi del gioco in base alle azioni dei giocatori. Un’idea potenzialmente rivoluzionaria e che, forse, in futuro potrebbe ritagliarsi spazio nell’ambito del gaming, ma che ad oggi è compromessa da una mancanza di fluidità tale per cui è praticamente impossibile dare un giudizio sulla tecnologia. Nella demo, infatti, vengono raggiunti a malapena i 10 fps e l’esperienza non è godibile in alcun modo.

In più, l’esperimento va a toccare una argomento molto delicato nell’ambito degli appassionati di videogiochi, che guardano sempre con sospetto o completo rifiuto l’implementazione dell’intelligenza artificiale nell’industria perché, secondo molti, il suo uso per generare ambientazioni, dialoghi o quant’altro andrebbe ad incidere sia sui lavoratori impiegati nei vari settori, sia sulla qualità finale del prodotto, che perderebbe la cura artigianale e la coerenza di una visione unitaria che solo una mente umana potrebbe dare.

A testimonianza di questo sentimento diffuso nella community, molte delle critiche fioccate sui social sono proprio dirette contro l’idea di creare elementi di gioco con l’Ia, che alcuni utenti definiscono come “uno sputo in faccia agli sviluppatori di tutto il mondo” e “un’insulto all’industria”, specialmente in un periodo in cui studi di sviluppo licenziano gran parte della loro forza lavoro o sono costretti a chiudere.

Vi sono, però, anche voci moderate che guardano con interesse alla possibilità di affiancare al lavoro umano le potenzialità dell’intelligenza artificiale, pur ammettendo che “siamo solo all’inizio di un lungo viaggio”. Resta da vedere dove ci porterà.

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