Chi ancora mette al primo posto i sentimenti puri

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Chi ancora mette al primo posto i sentimenti puri
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Gentile Valeria, leggo sempre con curiosità la sua rubrica, le lettere dei lettori che le esprimono le diverse sensazioni che riflettono come in uno specchio la realtà molteplice attuale. Poi leggo con interesse le sue risposte che dimostrano sempre tanta saggezza. Le scrivo stavolta non per esporre una mia personale parere ma per riportare le parole dell’attore Marco Giallini. Al giornalista che gli chiedeva se si fosse innamorato dopo la morte della sua moglie nel 2011 per un’ischemia cerebrale ha risposto: «Se mi sia più innamorato? Ma di chi? E perché? Io innamorato ero di mia moglie. Lo sono stato per 27 anni e non ci siamo mai lasciati e non abbiamo mai litigato. Lei era la mia donna e io il suo uomo. Nel mondo quante ce ne possono stare di persone per te? UNA!». Io mi sono commossa tantissimo. In un mondo effimero ed evanescente come quello dello spettacolo, Giallini ci dimostra che (r)esiste ancora chi mette al primo posto i sentimenti più puri e li conserva gelosamente senza cadere nel tranello dell’«esplorazione dell’universo femminino» (absit iniuria verbis).
Cordiali saluti
Veronica de’ Ubertiis

Cara Veronica, ha proprio ragione, è una risposta straordinaria quella che ha dato Marco Giallini. E, a memoria, non ne ricordo di simili, nemmeno vagamente. Da un lato gli auguro di trovare prima o poi una donna verso la quale provare anche solo una parte di ciò che ha avuto la fortuna di trovare nella SUA donna, dall’altro vorrei che ciò non accadesse mai per poter continuare a ricordare intatte queste parole che, in quel caso, sarebbero davvero straordinarie (comprenderà bene che per esserlo definitivamente non dovranno mai essere contraddette dai fatti). Ma aldilà del futuro della vita sentimentale dell’attore, devo dire che mi hanno colpita (trafitta, più che colpita) la pienezza e la rotondità del concetto che esprime con quella frase. Disarmante e definitiva. Perché in effetti è esattamente così che dovrebbe essere. Di certo lui ha avuto la fortuna (prima della tragedia che ne è seguita) di incontrare quell’unica persona che ritiene sia data a ognuno di noi sulla terra (e certo, la spartizione terrorizza).

Ma ha evidentemente anche avuto la bravura di riconoscerla. Nel corso di una relazione non credo che molti di noi siano davvero in grado di capire e di sentire di essere esattamente dove dovrebbero essere, accanto a chi dovrebbero essere. E di starci. In pace.

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