Il Consiglio dei ministri che si è riunito ieri d'emergenza per conferire la cittadinanza italiana alla piccola Indi Gregory ha raggiunto il suo scopo ma per il momento la bambina non ha ancora ricevuto l'autorizzazione a lasciare il Regno Unito. Si tratta di un tentativo estremo per salvare la vita alla bambina di 8 mesi affetta da una rara forma di malattia mitocondriale per la quale non esiste cura: per questa ragione, in base al codice etico della medicina inglese, devono essere staccati i macchinari. Con la cittadinanza italiana, la bambina dovrebbe potersi muovere liberamente verso il nostro Paese ma la corte inglese ha nuovamente bloccato il trasferimento. "Ora ci impediscono di portarla a casa", ha detto il padre.
"Sto andando in tribunale, ho un'udienza tra 20 minuti, per cercare di cambiare il piano di cure palliative", ha detto questa mattina il padre della bambina a LaPresse. Ora dovranno essere i due governi a comunicare tra loro per arrivare a una soluzione. "Mi sono confrontata con il primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak prima che il Consiglio dei ministri adottasse questa decisione", ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un'intervista rilasciata a il Messaggero. Il premier ci ha tenuto a sottolineare che "non ha alcun tratto polemico verso il Regno Unito. Già in passato il governo italiano ha concesso la cittadinanza ad un bambino inglese che si trovava nella stessa situazione, il piccolo Alfie Evans. Abbiamo deciso di compiere questo passo per dare alla piccola Indi una possibilità in più".
Sulla mossa del governo si è trovata d'accordo anche l'opposizione, come testimoniano le parole di Elly Schlein: "Sicuramente c'è una preoccupazione molto forte rispetto alla situazione di salute di una neonata, ma non ho le competenze mediche per dire se si possa fare qualcosa. Se si può fare qualcosa è giusto tentare ogni via per farlo". Mentre si cerca di trovare l'accordo tra Londra e Roma per il trasferimento della bambina al Bambin Gesù, che si è detto pronto ad accoglierla per provare a darle una speranza, la famiglia ha intrapreso un nuovo procedimento legale contro la decisione dei giudici dell'Alta Corte di Londra. Se tutto dovesse concludersi favorevolmente, la neonata verrebbe trasferita nella Capitale con un volo medico e inizierebbe fin da subito il trattamento specialistico a carico dello Stato.
"Sono molto orgoglioso di dire che Indi ha la cittadinanza italiana e ringrazio il Governo e il popolo italiano dal profondo del mio cuore", ha dichiarato il papà della piccola subito dopo la decisione del Cdm.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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