- Arrestato un allenatore di basket a Roma per violenza sessuale su minore o qualcosa di simile. Mi spiace, perché conosco questa persona ed è stato mio allenatore. Un grave errore farlo tornare ad allenare dopo la prima condanna di qualche anno fa.
- Massimo rispetto per Zelensky. Però questa sua ossessione per gli atleti russi alle Olimpiadi è proprio incomprensibile. Già il Cio ha impedito alla Russia di mostrare la sua bandiera, scelta discutibile visto che non mi pare che in passato sia stato fatto per tutte le guerre di questo mondo, però vabbè. Ormai è fatta. Ma per quale motivo gli atleti russi, che nessuna colpa hanno rispetto quello che sta facendo Putin, dovrebbero rinunciare alle Olimpiadi di Parigi nel 2024 sotto la bandiera del Cio? Perché? Per lo stesso motivo per cui non bisogna più rappresentare opere russe, invitare artisti russi, comprare matrioske russe. Cioè pura follia.
- “Sono sempre dipinto come quello che ha i busti del Duce, è vero ce l'ho, me lo ha lasciato mio padre, non capisco perché dovrei buttarlo... Non lo butterò mai, così come non butterei il busto di Mao Zedong se mi avessero lasciato un'opera d'arte sua”. Ha ragione Ignazio La Russa: non ha mica in casa una bomba nucleare, solo un innocuo busto. Una roba storica. Ricordo del padre e di un percorso che la destra ha fatto, faticoso ma ormai concluso. Sbaglio o nelle sedi del Pd, dove Bonaccini va a parlare, ci sono ancora i cimeli di quel Pci che aveva legami con Mosca dove in nome della stessa ideologia si massacravano agricoltori, ucraini, oppositori e tutto il resto?
- Difficile fare una rubrica di giornata senza parlare di Sanremo, visto che c’è la sorella apposita, quando tutta Italia parla solo ed esclusivamente di Sanremo.
- È vero: Lebron James è il Re di quest’epoca, come dice Dan Peterson. E il sottoscritto non avrebbe segnato 38mila punti nemmeno in 600 anni di vita con una vasca da bagno al posto del canestro. Però vanno fatti alcuni distinguo. Primo: l’Nba di oggi è un tiro al piattello: partite lunghissime, punteggi stratosferici, difese inesistenti (il suo record The King lo ha segnato al terzo quarto con le squadre già oltre i 100 punti). Secondo: ormai da qualche tempo Lebron più che giocare per la squadra pensava solo al record. Terzo: negli anni ’80 si poteva difendere con le mani addosso, non c’era la regola dei 3 secondi difensiva e “con l'area libera c'è più possibilità di entrare e schiacciare”. Più facile insomma. Ma resta un traguardo straordinario.
- Sul caso Fazzolari e le pistole a scuola, La Stampa ha preso un granchio. Ma scrive lo stesso un pezzo per mostrare “le contraddizioni del sottosegretario” che però contraddizioni non sono. Pessimo lavoro. Infatti in serata arriva anche la smentita del generale Federici, quello cui Fazzolari avrebbe riferito di voler far sparare pure i minorenni: “Non vi è mai stata alcuna proposta in tal senso”. Pietra tombale. E figuradicacca della Stampa.
- Alla faccia della Brexit, mi pare significativo che il presidente ucraino sia volato prima a Londra e solo di passaggio a Bruxelles. E fortuna che, una volta usciti dall’Unione Europea, i britannici non dovevano contare più nulla. Marameo.
- Importante endorsement di Zelensky a Boris Johnson (ricordate? Quello che tutti ritenevano un puzzone): il presidente ucraino ne ha elogiato la leadership e la scelta di appoggiare sin da subito Kiev quando l’Europa dei vari Mario Draghi, Olaf Scholz e Emmanuel Macron ancora balbettava. Bye Bye.
- Vi sorprende che Fratelli d’Italia abbia presentato una proroga per le concessioni dei balneari in barba alla legge sulla concorrenza e all’Ue? Allora siete delle capre. Perché i maggiorenti del partito, a partire dal viceministro delle Infrastrutture, si sono sempre spesi in difesa dei balneari. Che siate d’accordo o meno, e io non lo sono, va almeno riconosciuta la coerenza di rispettare il mandato elettorale. Che in politica paga.
- Zelensky dopo Londra vola a Parigi e incontra Macron ma anche Scholz. L’Italia non è stata invitata. Non è che Zel si è offeso che non lo facciamo andare di persona a Sanremo?
- Colpo di scena amici: dopo aver insultato per mesi Viktor Orban e la Polonia che intendevano costruire muri contro l’arrivo dei migranti dalla rotta balcanica, adesso l’Ue si appresta a discutere di possibili finanziamenti comunitari all’innalzamento dei muri, basta che abbiano una porta di ingresso (anvedi come siete buoni). Domani il dossier sarà al Consiglio e io già mi sganascio dal ridere. Cosa dirà Repubblica? E i democratici che parlavano di fascismo e tutto il resto? Nulla, faranno orecchie da mercante. Esattamente come stanno facendo con Biden, il quale - dopo aver invitato tutti i migranti a raggiungere gli Usa - adesso sta applicando il “metodo Trump”: Ovvero muri e rimpatri.
- Pierfrancesco Majorino, pur con maggior garbo, sposa il leghismo con la canottiera di Umberto Bossi Dice: “Regione Lombardia non è la Calabria, è una Regione che ha grandi potenzialità, un sacco di gente che si dà da fare, ha tante persone nel territorio impegnate in progetti sociali e culturali”. Mica come quei puzzoni calabresi. Majorino che fa del razzismo territoriale è bellissimo, roba che allo stadio gli avrebbero imposto il Daspo. Ci manca solo che si metta a cantare “Senti che puzza, scappano anche i cani..." e siamo a cavallo. (Ps: è una citazione eh)
- Papa Bergoglio la butta sul drammatico e dice che alcuni cardinali speravano alacremente in una sua prematura dipartita. La verità è che la morte di Benedetto ha aperto le gabbie e i leoni ora sono nell’arena. Tra loro c’è pure Francesco, che se ne stava buono buono per non infastidire troppo Ratzinger ma che ormai è in guerra aperta con i conservatori del Vaticano (e loro con lui).
- Oh, Blanco ha sbagliato. Però non ha manco ammazzato nessuno. Piuttosto, quando gli è partito l’embolo forse non sapeva (o forse sì) che questo avrebbe fatto parlare solo di lui arricchendo (e non poco) le sue tasche discografiche. Ps: ma non è che stava giocando al Fantasanremo. Per tutto il resto, domattina la rubrica “Quindi, Sanremo…” sulla seconda serata. Restate sintonizzati.
- Il mio nuovo idolo si chiama Maurizio Bettazzi, un consigliere comunale di Prato che - dopo essere stato sottoposto alla solita gogna mediatico-giudiziaria - è stato assolto e ha comprato maxi cartelli pubblicitari per urlarlo a tutto il mondo. Quando smetteremo di rovinare la vita alle persone prima della sentenza definitiva allora sì, saremo davvero un Paese civile.
- Ora mi sovviene una cosa: ma l’ottimo (si fa per dire) Roberto Benigni, ieri, invece di parlare della bellezza della Costituzione così un po’ a casaccio, non
poteva per caso far notare che nella Carta c’è anche scritto che siamo tutti innocenti fino a prova contraria e che la giustizia deve essere giusta? Ecco, questo sì che sarebbe stata una lezione costituzionale rivoluzionaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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