Non solo odio e intolleranza. C'è di peggio: nelle piazze pro Palestina sta serpeggiando anche il più inquiantante spettro dell'antisemitismo. Un male antico e, a quanto pare, mai sopito. Ormai i casi di slogan contro gli ebrei iniziano a non essere più circoscritti o derubricabili a sentimenti minoritari. Ieri a Milano ne avevamo avuto un emblematico assaggio, con l'agghiacciante coro intonato durante la manifestazione filopalestinese indetta in città: "Aprite le frontiere così possiamo uccidere i sionisti, gli ebrei". Parole che avevano suscitato comprensibile preoccupazione e che tuttavia non avevano ricevuto una ferma condanna da parte degli organizzatori del sit-in. Ebbene, oggi il copione si è ripetuto a Torino.
Durante il corteo pro Palestina partito del pomeriggio da piazza Crispi e supportato dai centri sociali, è comparso infatti un cartello con scritte anti ebraiche. "L'unico crimine che la Palestina ha commesso è accettarvi come rifugiati mentre foste buttati fuori da ogni nazione in Europa", si legge in inglese sul manifesto sorretto dai dimostranti, in una foto pubblicata sui social dal collettivo rosso Askatasuna. Il riferimento, abbastanza intuibile, è all'esodo che migliaia di ebrei d'Europa fuorono costretti a intraprendere dal 1948, dopo l'Olocausto, verso la terra d'Israele. Tra di essi, si stima che ci fuorono all'incirca 140mila superstiti al genocidio nazista.
A 75 anni di distanza da quei drammatici eventi, colpisce vedere che rievocano le circostranza con una chiara connotazione antisemita. Peraltro, a utilizzare quei toni d'odio sono proprio coloro che anche oggi considerano gli ebrei degli "occupanti" da cacciare. E non certo con le buone maniere. Cosa pensino i manifestanti delle piazze filopalestinesi, del resto, lo dicono gli stessi cori intonati durante i loro sit-in, ai quali prendono parte giovani, donne, famiglie. Al riguardo, anche nell'odierna sfilata di Torino, non sono mancate le cantilene come questa, rilanciata nelle storie Instagram di Askatasuna: "Israele terrorista, Israele assassini". Parole urlate da un megafono e ripetute a gran voce dal corteo.
Per completare lo slogan, i manifestanti hanno anche aggiunto: "Cosa c'entrano i bambini?", accusando così Israele. La stessa domanda che quella piazza dovrebbe porre ai terrosisti di Hamas, responsabili di una vera e propria strage di innocenti nei kibbuz.
Nei video registrati dagli stessi fondamentalisti e pubblicate poi sui social, si vedono uccisioni a freddo di bambini anche con l'ausilio di zappe e vanghe. In un filmato visionato dal Riformista, uno dei terroristi ammette: "È la prima volta che ammazzo degli ebrei". Su questo, però, le piazze italiane anti-israeliane tacciono.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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