"Dateci 20mila euro". Ultima generazione chiede soldi agli italiani per imbrattare i monumenti

Una raccolta fondi per continuare le azioni di "disobbedienza civile" e causare blocchi stradali: questo l'estremo tentativo di Utima generazione dopo il taglio dei finanziamenti americani

"Dateci 20mila euro". Ultima generazione chiede soldi agli italiani per imbrattare i monumenti
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Il fondo americano ha chiuso i rubinetti dei finanziamenti per Ultima generazione, che ora rischia l'estinzione. Il Climate Emergency Fund ha deciso di non finanziare più l'organizzazione italiana, e sono a rischio anche quelle europee, in quanto preferisce dirottare i suoi fondi sulle organizzazioni Usa e canadesi, concentrandosi principalmente sulle borse di studio e sul sostegno agli enti di formazione. Investire sulla ricerca e sugli studi invece che sulle azioni di disobbedienza: c'è una ratio logica dietro questa decisione del fondo americano, che probabilmente considera inutile quanto fatto dall'organizzazione italiana in questi anni. Ma Ultima generazione vuole continuare a esistere, a fare blocchi stradali e a imbrattare monumenti e quindi ora vuole che siano gli italiani a finanziarli per proseguire a creare disagi agli stessi.

"Le azioni che vanno dall'imbrattamento di opere d'arte e luoghi istituzionali con vernice lavabile, ai blocchi stradali all'interruzione di eventi per alzare la pressione sul governo affinché si occupi con più efficacia dell'ambiente, sono a rischio", ha dichiarato all’Adnkronos Riccardo Mercati, 56 anni, portavoce nazionale di Ultima Generazione. Imprenditore nel settore immobiliare, Mercati persiste nell'errore di parlare di "vernice lavabile", alimentando i dubbi sulla sua organizzazione, in quanto questo tipo di vernice è resistente all'acqua e crea danni enormi al monumento interessato dalla loro azione vandalica. Un esempio? L'Arco della Pace di Milano, spruzzato di vernice a novembre e i cui marmi sono ancora macchiati di arancione. E a pagare per la sua pulizia, se sarà possibile, saranno i milanesi con le proprie tasse.

"In 2 giorni abbiamo raccolto quasi 4mila euro ma il nostro obiettivo è arrivare a quota 20mila entro la fine di luglio per coprire le spese vive: trasferte, vitto e alloggio per i nostri attivisti e, soprattutto, le spese legali perché gli avvocati, sebbene solidali con il movimento, dobbiamo pagarli", prosegue Mercati che, in assenza di fondi, ammette: "Saremo costretti a ridurre e ridimensionare le nostre azioni di disobbedienza civile. Sta agli italiani darci una mano, se hanno a cuore l’ambiente possono aiutarci ad andare avanti, altrimenti sarà dura". Mercati chiede agli italiani di contribuire all'imbrattamento dei monumenti ai blocchi stradali, perché altrimenti non ci saranno più.

Quindi, in buona sostanza, chiede agli italiani di tassarsi per compiere azioni illegali, diventando complici dei teppisti. Non stupisce che la raccolta finora sia stata fallimentare, anche non si esclude che prima o poi troveranno chi accoglierà il loro proclama.

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