Domenica 31 marzo torna l’ora legale: lancette in avanti, cosa c’è da sapere

Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo le lancette dell'orologio torneranno avanti di un'ora: in arrivo l'ora legale, quali sono i risparmi economici, i risvolti sulla salute e perché in molti la vorrebbero adottare per tutto l'anno

Domenica 31 marzo torna l’ora legale: lancette in avanti, cosa c’è da sapere
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Come accade ogni anno più o meno in questo periodo, sta per arrivare il momento di spostare le lancette in avanti, dormire un'ora di meno ma "acquistare" un'ora di luce in più. Il cambio d'orario con il passaggio all'ora legale sarà proprio in concomitanza con la Pasqua nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, quando alle due si "perderà" un'ora e saranno le tre di notte.

Cos'è l'ora legale

La convenzione di spostare in avanti le lancette per sfruttare meglio la luce diurna nel periodo estivo, in Italia, nacque ormai più di cent'anni fa, era il 1916 e c'era la Prima Guerra Mondiale in corso: nonostante varie interruzioni, fu ripresa nel corso della Seconda Guerra e "stabilizzata" dal dopoguerra in poi. È in corso da anni la discussione europea sull'abolizione dell'ora solare ma non se n'è ancora venuti a capo. Se la situazione dovesse rimanere immutata, ecco che le lancette torneranno indietro di un'ora il prossimo 27 ottobre. Alla domanda sul perché si aspetta sempre la domenica per spostare le lancette dell'orologio la risposta è semplice: per milioni di persone il fine settimana coincide con il riposo ed è più facile assorbire quel piccolo fuso orario rispetto agli altri giorni feriali.

I risparmi economici

La tematica sul risparmio economico è al centro del dibattito di chi vorrebbe conservare l'ora legale tutto l'anno: la Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale) ha stimato che l'ora legale permanente tutto l'anno farebbe risparmiare almeno 720 milioni di kwh e un risparmio in bolletta di 180 milioni di euro ogni 365 giorni. Il Gruppo Terna ha calcolato che dal 2004 al 2022 l'Italia ha risparmiato quasi due miliardi di euro e 10,9 miliardi di kWh di elettricità nei mesi in cui è in vigore l'ora legale. "A ciò si aggiungerebbe un massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200mila tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi", spiega Sima.

Cosa succede all'organismo

Per minimo che sia, il passaggio in avanti di un'ora non viene assorbito immediatamente dal nostro corpo con risvolti sulla salute che possono durare anche alcuni giorni prima di abituarsi al nuovo orario. "Si altera la ritmicità circadiana, ossia l'orologio biologico del nostro organismo che, in assenza di segnali provenienti dall'ambiente esterno, completa il proprio ciclo in circa 24 ore", ha spiegato Alessandro Miani, presidente di Sima. Gli effetti più evidenti si hanno sulla pressione e la frequenza cardiaca: "diversi studi hanno attestato una correlazione tra cambio di orario e patologie cardiache, con l'Università di Stoccolma che ha riportato un'incidenza del +4% di attacchi cardiaci nella settimana successiva al passaggio al nuovo orario".

Se questi sono i più gravi, nella stragrande maggioranza dei casi gli effetti sulla popolazione sono molto più leggeri, sebbene presenti, con alterazione del sonno notturno e difficoltà di concentrazione sul lavoro nel giorno seguente. Alcuni studi, poi, avrebbero messo in luce "l'incremento di incidentalità stradale e sul lavoro, mentre una ricerca condotta in Australia ha perfino riscontrato un aumento dei suicidi nelle prime settimane di cambiamento dell'orario".

L'abolizione dell'ora solare

Come accennato, la tematica è sempre molto attuale: gli effetti positivi sulle bollette e la durata maggiore della luce del giorno fanno propendere per un'assunzione definitiva dell'ora legale senza più il passaggio a quella solare a ottobre. Affinché possa rimanere per tutto l'anno, sono già oltre 330mila gli italiani che hanno firmato una petizione e la stessa Sima è in pressing sul governo per un cambio definitivo.

Si arrivò molto vicini a un cambio di passo nel 2019 quando il Parlamento Europeo approvò una legge abolendo l'ora solare con oltre 400 voti favorevoli mentre l'anno precedente la Commissione Europea fece votare i cittadini europei proponendo l'eventuale fine dei cambi orari stagionali. Sebbene ogni Paese è libero di organizzarsi come preferisce, da quegli anni non è ancora cambiato nulla.

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