Il fico secco di Schlein, batosta Landini e Sunak: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: l'accordo saltato col Ruanda, la manovra ombra di Elly e Tolkien

Il fico secco di Schlein, batosta Landini e Sunak: quindi, oggi...

- Elly Schlein: "Do una notizia: noi stiamo preparando una contromanovra e la presenteremo a breve”. E ‘sti cavoli? Nel senso: sarà sicuramente interessante, ma conta quanto il “governo ombra”. Cioè un fico secco.

- "Nella storia del nostro Paese non è mai successo che di fronte alla proclamazione di uno sciopero generale delle confederazioni sulle politiche del governo si arrivi a un atto di limitazione del diritto di sciopero". Landini sa di dire una bufala, ma nessuno glielo farà notare. Hanno sbagliato a organizzare l’astensione dal lavoro, il Garante se ne è accorto e Salvini ha sfruttato l’occasione per fargli fare la figura dell’incompetente. Ecco la verità.

- "Stiamo scioperando perché il governo non ci sta ascoltando, non sta discutendo con noi”, dice Landini. E mi scusi, segretario: sarebbe un obbligo accontentarvi sempre?

- Fermi tutti: ci è arrivata anche Elly Schlein. Sul premierato dice: "La verità è che la destra ha sempre sognato di scardinare lacci e lacciuoli della Costituzione”. Ed è proprio così. Ma non per andare “verso l’uomo solo al comando”, come afferma. Ma banalmente per far funzionare bene le cose. Sono almeno 30 anni (dal 1994) che il sistema istituzionale uscito fuori dal crollo della Dc e del Pci non funziona. I governi cambiano troppo rapidamente, l’instabilità istituzionale ci danneggia, gli elettori hanno smesso di andare alle elezioni. Vi siete chiesti perché? Pensate sia colpa della legge elettorale? Pensate che la gente conosca la differenza tra la ripartizione dei seggi secondo il quoziente Hagenbach-Bischoff o il metodo D’Hont? Per riportare i cittadini al voto occorre assicurare loro che ciò che votano al mattino se lo ritrovino anche la sera, anziché andare a nanna col centrodestra vincente e risvegliarsi col Pd al governo.

- In Italia si fanno esposizioni su tutti, si spendono soldi del ministero della Cultura nelle boiate più imbarazzanti, ma Repubblica si scandalizza per 250mila euro per una mostra su Tolkien considerato - a torto - uno “di destra”. Se ve lo siete fatto fregare negli anni ’70 la colpa è solo vostra.

- Landini ha preso una scoppola che la metà basta. Non tanto o non solo perché in un'intervista equilibrata il Garante ha sbugiardato tutte le sue lamentele di questi giorni sulle misure “aberranti” del governo contro lo sciopero (sintesi: "Era uno sciopero à la carte che non potevamo permettere"). Ma anche perché, valutati i fatti, alla fine il segretario Cgil ha dovuto dare ragione a Salvini e ridurre l’orario di sciopero nel settore trasporti. Risultato: il leghista ha rischiato un po’, ma ha vinto anche se domani i giornali parleranno solo del "diritto negato allo sciopero". Che è una balla.

- Ho letto questo orrore sul sito della Cgil, nella sezione che presenta lo sciopero di venerdì: il sindacato accusa il governo di portare avanti "una riforma fiscale che – a parità di reddito – tassa di più i salari e le pensioni dei profitti, delle rendite finanziarie e immobiliari, del lavoro autonomo benestante, dei grandi patrimoni e dei redditi alti e altissimi”. Cioè, avete capito? Secondo Landini il “lavoro autonomo benestante” (dicci Landì, quale è il limite?) sarebbe da tassare di più. Eccerto. Perché in effetti rispetto al dipendente con 12esima e 13esima, ferie pagate, rischio zero, disoccupazione, pensione e Tfr, i privilegiati sono proprio gli “autonomi benestanti”. Non aggiungo altro per evitare volgarità.

- Fossi in Landini darei un’occhiata a cosa stanno facendo in Germania. I sindacalisti del settore trasporti chiedono un aumento di 550 euro al mese più 3mila euro di bonus a tutti i dipendenti della società para-statale ferroviaria. La Deutsche Bahn non ci pensa nemmeno, le trattative sono in stallo e i lavoratori scioperano. Ci sta. Ma lo fanno di mercoledì (non sotto weekend) e soprattutto basandosi su motivazioni che riguardano rivendicazioni contrattuali, non astratte pretese politiche. E infatti hanno pure la possibilità di farlo durare 20 ore. Da noi invece è diventato uno strumento talmente abusato da risultare totalmente inutile.

- La Francia ha votato con un’ampia maggioranza al Senato una legge sull’immigrazione più dura di quella licenziata dal governo: espulsioni più facili per i delinquenti, procedure di allontanamento meno farraginose e via dicendo. Parliamo del Paese dove governa il buon Emmanuel Macron, quello della marcia su Bruxelles osannato da tutti i progressisti. Se a questo aggiungiamo il fatto che pure Olaf Scholz vuole chiudere le frontiere e altri Stati Ue fanno lo stesso, allora viene da pensare che l’unica rimasta a decantare le frontiere aperte sia Elly. Non una grande idea.

- La Corte Suprema britannica boccia l’accordo del Regno Unito di Sunak con il Ruanda. In realtà si tratta di tecnicismi. Dal punto di vista teorico, la Corte ha detto che spedire i migranti in un Paese terzo si può fare ed è legittimo pure ipotizzare che - se dovessero ottenere asilo - possano rimanere lì senza mai più mettere piede in Inghilterra. Il problema per la Corte è il Ruanda, non considerato uno Stato adatto allo scopo. Per dire: se Sunak firmasse un accordo del genere con l’Italia o la Svizzera, non ci sarebbero problemi. Dunque fossi nei no border aspetterei ad esultare.

- Questo spiega anche perché in realtà il piano britannico c’azzecca poco con quello italiano firmato con l’Albania. Intanto perché nessuno mette in dubbio il modo in cui Tirana tratterebbe i migranti (è vicino il suo ingresso nell'Ue).

E poi perché gli stranieri accolti nei centri in Albania resterebbero in aree “extraterritoriali”, dunque rimarranno sempre sotto la tutela italiana. Cambia solo il luogo fisico dove verranno trattenuti fino alla decisione della Commissione per il diritto d’asilo. C’è tutta la differenza del mondo.

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