Gelato allo zafferano e all'oro: qual è la storia del dolce dell'estate

Viaggio alla scoperta del gelato dalle origini fino ai gusti più strani del pianeta

Gelato allo zafferano e all'oro: qual è la storia del dolce dell'estate
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Arriva l'estate, il termometro schizza verso l'alto, le giornate diventano torride, le serate afose e diventa d'obbligo concedersi un gelido piacere: il gelato. In cono o in coppetta magari con l'aggiunta di frutta, panna o cioccolato, piace a tutti, ma proprio a tutti e può essere mangiato a tutte le ore, a colazione, a merenda o anche nel cuore della notte quando ci si sveglia per il troppo caldo.

Le origini del gelato sono antichissime. Il suo antenato sorbetto nasce nella Persia di Serse, dove lo Shah e i suoi satrapi gustavano coppe d'oro ricolme di neve, resa deliziosa da succhi di frutta, vino e miele. Passano i secoli, sorbetti e gelati primordiali arrivano in Sicilia portati dagli Arabi e da qui dilagano in tutta Italia. Nasce l'arte del gelato, le ricette vengono arricchite, le tecniche innovate. Gli italiani diventano mastri gelatai, apprezzati in tutta Europa.

Un italiano Procopio Francesco Cutò, creò dalla neve dell'Etna un gelato molto simile agli attuali. Emigrato a Parigi li fondò il primo cafè-gelateria della storia, il cafè Procope, conquistando i palati della aristocrazia francese con la bontà del suo gelato. La gelateria italiana conquistò poi il Vecchio e il Nuovo Continente, il gelato divenne così uno degli alimenti più popolari del pianeta, fino ad arrivare ai giorni nostri. Uno dei grandi punti di forza di questa rinfrescante delizia è la sua versatilità, è possibile infatti realizzarlo in una infinità di modi e di gusti differenti, gli unici limiti sono la fantasia e l'intraprendenza del gelataio.

Si va dai grandi classici al cioccolato o alla crema, alla fragola o al pistacchio, tradizionalmente serviti in una cialda a cono (inventata anch'essa da un italiano, Italo Marchioni nel 1903) sino alle sperimentazioni più insolite e curiose. Dalle fervide menti di artigiani brillanti e forse un poco visionari sono nati gusti eccentrici come il gelato al parmigiano o al risotto allo zafferano, addirittura al sapore di pizza, reso Gourmet nella natia Napoli usando una base di fiordilatte, frammenti e briciole di forno a legna e quindi pomodori Sanmarzano. Nel resto del mondo si è arrivati a bizzarrie ancora più estreme, come il gelato al curry o al piccantissimo wasabi in Giappone, dove sono molto apprezzati.

Nella patria del sushi sono riusciti a superare se stessi arrivando a sperimentare, rasentando l'horror, il gelato alla vipera. Dicono che abbia proprietà afrodisiache e che sia l'ideale per una passeggiata romantica di coppia al chiaro di luna. In Germania dove amano in particolar modo il gelato italico si sono inventati un gusto tratto dalla loro bevanda nazionale, la birra. Un idea simpatica che tra un boccale e l'altro rinfresca le bocche assetate durante l'Octoberfest. Decisamente più d'avanguardia è il gelato creato in Scozia al gusto della più tipica pietanza scozzese l'Haggis. Si tratta dello stomaco di una pecora riempito di frattaglie, cotta e servita con purè.

Una vera sfida in cui potranno cimentarsi gli avventurieri del gusto. In ogni caso, qualunque sia l'aroma che insaporisce i gelati, una cosa è certa: l'importante è gustarselo, senza pensarci troppo, godendosi il momento e magari chiudendo gli occhi.

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