La grande bufala sullo spread, "mo basta con l'eco-ansia" e Astrosamantha: quindi, oggi...

Quindi, oggi...:

La grande bufala sullo spread, "mo basta con l'eco-ansia" e Astrosamantha: quindi, oggi...
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- Non sono un grande fan di Astrosamanta, al secolo Samanta Cristoforetti (non per colpe sue, ma perché troppo incensata dai media). Però oggi devo segnalare questa intervista a Gianluca Gazzoli in cui dice che sì, il cambiamento climatico sarà pure un “problema importante” ma non ha senso essere “disperati” né sentirsi “senza futuro” per colpa del clima. Non servono “paure paralizzanti” né la famosa eco-ansia lacrimevole stile giovane attivista e Pichetto Fratin: “Basta con questa eco-ansia, trasformiamola in una voglia di trovare soluzioni ai problemi”. Guardate che il discorso della Cristoforetti è perfetto: piangersi addosso non serve a nulla. Se anche fosse vero che tutto il caldo è colpa dell’uomo, date all’uomo il tempo di trovare un rimedio. “Si troveranno queste soluzioni, ci vuole meno ansia e più fiducia nella nostra capacità di risolvere i problemi”. Amen. Dio sia lodato.

- Secondo Pierluigi Bersani, Elly Schlein sarebbe la “speranza delle nuove generazioni”. Sì, ma solo di un pezzo. Perché infatti i voti scarseggiano.

- Per capire perché Giorgia Meloni può dormire tra due guanciali, basta leggersi le dichiarazioni di Elly Schlein dedicate a Giuseppi. “La terza via di Conte sui migranti? Ma cos’è? Qualcuno l’ha capita? Io no”. E ancora: “Non prendo lezioni da lui”. Tradotto: di accordi tra i due partiti non se ne parla, almeno fino a che non converranno elettoralmente. E al momento, checché ne dica Bersani, neppure mettendo insieme la peggiore Armata Brancaleone le “sinistre” potrebbero scalfire il consenso del centrodestra. Dunque, ragionano i leader dei due maggiori partiti, meglio scannarsi ora tra finti alleati: l'obiettivo, per entrambi, è quello di arrivare al giorno in cui Palazzo Chigi sarà contenibile da primi della "coalizione". Per ora vince il Pd, ma dai sondaggi il M5S non sta molto indietro. Occhio.

- Un 16enne in Gran Bretagna ha tagliato, pare, un albero secolare che venne utilizzato per il film Robin Hood - principe dei ladri con Kevin Costener. A parte che deve averci messo un sacco di tempo, ma deve essere pure un sacco cretino: addio ad un’altra attrazione turistica.

- Leggo sulla Stampa: “Il differenziale tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi è salito molto più rapidamente di quanto non avesse previsto, solo pochi giorni fa, Morgan Stanley. La banca d'affari scriveva, preoccupata, che di questo passo avrebbe potuto arrivare a 200 punti a dicembre. Sono bastati quattro giorni invece di tre mesi, segno che le fibrillazioni sono maggiori di quanto gli stessi investitori non erano previste”. Secondo me invece è segno che, ancora una volta, le famose banche di affari non ci hanno capito una mazza. Cioè questi sbagliano previsioni di 3 mesi, in pratica prendono un granchio, e noi siamo ancora lì a dare ascolto alle loro analisi economiche? Mah.

- Sempre sulla Stampa, in merito a un possibile governo tecnico: “Così si comincia a intravedere un cordone di sicurezza attorno all'Italia: Draghi, Letta, ma anche il governatore designato della Banca d'Italia Fabio Panetta. «Se ci fosse lui, non sarebbe necessario spaccare Fratelli d'Italia, la stessa Meloni potrebbe decidere di lasciare vivere un governo di larghe intese per poi lucrarci su elettoralmente altri dieci anni», ragiona un ex ministro”. Scusate, ma che senso ha? Uno “lucra elettoralmente” se può sfruttare una situazione per incrementare i voti e puntare a governare. Meloni in questo momento già siede a Palazzo Chigi e soprattutto fa incetta di voti (per i sondaggi è al 29%). Mi spiegate logicamente perché dovrebbe lasciare il posto a qualcun altro?

- "Spot Esselunga retrogrado". Come rosica Oliviero Toscani. Punto.

- Meloni scaccia la possibilità di un governo tecnico. Dice che a pensarci semmai è la sinistra e che tutto nasce da alcune bufale dei giornali sullo spread. Ed ha ragione. Per carità, magari il differenziale starà un pochetto salendo, e chi può dire se i mercati non impazziranno da un momento all'altro, ma per ora i numeri dicono che lo spread si trova a 192 punti.

Pochi? Tanti? Basti sapere che a ottobre scorso era a 250 e nel corso del governo Draghi è stato pure più alto. Eppure nessun giornale titolava sul rischio debito a causa dello spread alto. Come mai, secondo voi?

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