Il 2024 è arrivato e parte con il Veganuary, ossia con il mese dedicato all’alimentazione vegetale. Tra i propositi dell’anno nuovo rientra spesso un regime alimentare sano e alcuni decidono di affidarsi al vegano: un’alimentazione prettamente plant-based, ovvero basata esclusivamente su alimenti di origine vegetale, come frutta, verdura, cereali, legumi, frutta secca ed oleosa. Ma dalla scienza non arrivano buone notizie per i fanatici del mondo vegan: uno studio suggerisce infatti che i pasti di origine vegetale dei fast food non sono più salutari delle opzioni equivalenti a base di carne.
La ricerca pubblicata sulla rivista Nutrition ha preso in considerazione 1.868 pasti tra cui panini, insalate, noodles e pizze provenienti da 50 catene di fast food di cinque Paesi, Regno Unito compreso. Tra le catene prese in considerazione Wagamamas, Pret, Pizza Express, Leon e Burger King. I ricercatori hanno raccolto dati sul contenuto calorico, sulla presenza di allergeni e sulle quantità di nutrienti, fibre e sale di ogni pasto. Ebbene: i pasti a base vegetale contengono meno proteine e sodio ma livelli più elevati di carboidrati e zuccheri rispetto ai pasti a base di carne.
Ma non è tutto. Non mancano infatti le brutte notizie per chi vuole perdere qualche chilo grazie al regime vegano: i pasti a base vegetale non contengono meno calorie dei pasti a base di carne. Così l’autore principale dello studio, il professor Mikołaj Kamiński dell’Università di Scienze Mediche di Poznań in Polonia: “Sorprendentemente, il nostro studio mostra che i pasti a base vegetale non sono associati a un minor contenuto calorico, cosa di cui i consumatori potrebbero non rendersi conto. Ciò sottolinea davvero l’importanza di fare scelte alimentari informate, soprattutto quando si tratta di consumare fast food – ancora di più se si soffre di un disturbo metabolico come il diabete di tipo 2”.
Come riporta il Guardian, l’esperto ha posto l’accento sull’”illusione” che le alternative vegetali siano più sane dei piatti dei fast food più popolari, con una riflessione sugli allergeni: “I risultati hanno anche mostrato che i pasti contenenti carne hanno maggiori probabilità di contenere allergeni come latticini, uova, pesce, crostacei e senape, mentre i pasti a base vegetale contengono più probabilmente allergeni come sesamo, semi
e noci”. In altri termini, lo studio smaschera alcuni dei grandi dogmi dell'integralismo del mondo vegano, sempre in prima linea per gettare fango sui "carnivori" ma in silenzio di fronte a ricerche di questo tipo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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