"L'abete resta qui": il Papa rischia di rimanere senza albero di Natale

Disputa in corso tra Abruzzo e Molise per l'albero di Natale da donare a Sua Santità: ecco a cosa è dovuto l'intoppo

"L'abete resta qui": il Papa rischia di rimanere senza albero di Natale

Tra un mese e 10 giorni sarà il 25 dicembre ma il Papa (e Piazza San Pietro) rischiano di rimanere senza il simbolo per eccellenza, l'albero di Natale, che come da tradizione viene scelto ad hoc e portato sulla celebre piazza ai primi di dicembre. Quest'anno, però, c'è un grosso intoppo: il litigio, con intervento della Forestale che ha bloccato tutto, tra due Comuni che rivendicano la proprietà dell'abete da donare a Sua Santità.

I risvolti della vicenda

Infatti, la diatriba è in corso tra le cittadine di Agnone, poco più di 4mila abitanti in Molise, e Rosello, appena 182 abitanti in provincia di Chieti, Abruzzo. In pratica, il dono viene fatto dall'Abruzzo anche se l'albero si trova in territorio molisano ma il nocciolo della questione non è soltanto questo. Come riportato da IlMattino, l'evoluzione imprevista della vicenda ha fatto scomodare anche i carabinieri che, nella persona di Gianluca Grossi, comandante provinciale di Isernia, ha fatto sapere che sono state bloccate le operazioni di taglio fin quando non sarà la Regione Molise a dare l'ok dal momento che l'abete bianco destinato a Piazza San Pietro fa parte di una specie protetta legata ai vincoli "Habitat Cee" oltre a trovarsi in un Sito di interesse comunitario (Sic).

"Interpellati all'ultimo"

L'assessore regionale alle politiche agricole e forestali del Molise, Nicola Cavaliere, ha dichiarato al quotidiano che "la Regione Molise è stata interpellata all'ultimo momento, cioè lunedì mattina, su una questione per la quale il Comune di Agnone e la Comunità montana si erano messi a disposizione del comune di Rosello, visto che l'albero che deve essere donato a Sua Sanità spetta all'Abruzzo". Il problema maggiore è che, per una valutazione del genere è necessario circa un mese, quindi l'abete non arriverebbe mai in tempo per essere sistemato e ammirato da cittadini e turisti se non nel pieno delle festività.

Il precedente di due anni fa

Quest'abete, evidentemente, non è destinato al Papa: già due anni fa fu inviata a Bergoglio una lettera chiedendo di non sradicare dal suo habitat un albero secolare, lo stesso di cui si sta discutendo in queste ore. La missiva fu scritta dal fotografo e avvocato Dario Rapino, il quale ha spiegato che l'albero della discordia fa parte del Molise e non di proprietà del terrotorio abruzzese e che, senza autorizzazioni, non verrà mai tagliato. "Della lettera conservo ancora la ricevuta datata 15 settembre 2020. L'ho detto al sindaco di Rosello appena aveva ufficializzato che per il Natale 2022 il Comune avrebbe donato un abete bianco al Vaticano. Non sapevo ancora quale fosse l'abete, ma ebbi uno scambio di battute con lui poiché gli unici abeti bianchi di Rosello sono quelli della Riserva e non possono essere tagliati", ha dichiarato a IlMattino.

"Il Papa intervenga"

La sua perspicacia gli ha fatto scoprire quale fossero gli alberi indiziati per essere portati a Roma. A quel punto, Rapino aveva deciso di scrivere a Papa Francesco in persona spiegando che "l'uomo non debba sottrarre all'ambiente ciò che eccede dalle proprie necessità. Gli ho chiesto di intervenire perché non consentisse che un albero secolare venisse sottratto al territorio. Ma attendo ancora la risposta". Per il momento, però, una prima "vittoria" è stata ottenuta grazie ai forestali che hanno bloccato le operazioni ma la risposta definitiva spetta soltanto alla Regione Molise che, stando alle parole dell'avvocato, dovrà aprire "un'istruttoria di incidenza ambientale" che potrebbe durare anche 45 giorni. In sostanza, meglio un altro abete con meno vincoli ambientali.

Quando è nata la tradizione

Se dei risvolti sull'albero di Natale sapremo nei prossimi giorni, questa tradizione è nata con Giovanni Paolo II nel 1982.

Come scrive la sala stampa della Santa Sede, ogni abete che rimane per tutto il periodo natalizio fino all'Epifania viene poi impiantato nei giardini vaticani. Sul documento che si è fermato al 2006 possiamo osservare tutti i territori di provenienza fino a quell'anno: nel 2021, il maestoso abete fu donato dal Trentino.

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