"Lacrime ipocrite". Il Pd polemizza pure sul dramma della madre senzatetto

Mamma senzatetto costretta dalla povertà a non riconoscere il neonato: la storia commuove e impegna il ministro Roccella. Ma il Pd non perde occasione per attaccare il governo

"Lacrime ipocrite". Il Pd polemizza pure sul dramma della madre senzatetto

"Come farebbe a sopravvivere con me al gelo?". Una giovane mamma senzatetto è stata costretta dalla povertà a non riconoscere il figlio da poco partorito. Resasi conto che non avrebbe potuto accudirlo, lo ha affidato all'ospedale di Melegnano affinché qualcuno potesse adottarlo. La drammatica storia proveniente da San Donato Milanese ha commosso molti e suscitato profondi interrogativi, nella società civile come a livello politico. Sulla vicenda nelle scorse ore è intervenuto anche il ministro alle pari opportunità Eugenia Roccella, le cui valutazioni - incredibile a dirsi - sono state però strumentalizzate a fini polemici dal Pd.

Le parole del ministro Rocella

Sull'episodio di povertà e degrado registrato in Lombardia, infatti, i dem sono riusciti a buttarla sullo scontro e sulla recriminazione anti-governativa. Atteggiamento forse utile ad alimentare il dibattito sui social, ma non a risolvere concretamente il disagio di mamma Sabrina (la protagonista della triste vicenda) e del suo compagno. "Di questa vicenda non conosciamo abbastanza, solo le notizie riferite dagli organi di informazione, fra cui le parole della ragazza: 'Come farebbe a sopravvivere con me al gelo?' Non possiamo avere la certezza che in condizioni diverse Sabrina avrebbe tenuto il bambino, sappiamo però che queste sono le motivazioni addotte", aveva commentato il ministro della famiglia Eugenia Roccella.

E ancora, riferendosi a un tema caro al governo - la tutela della maternità - l'esponente politica aveva aggiunto: "Sappiamo che sono tante le Sabrina che rinunciano alla maternità per ragioni economiche. Non si dica che serve una legge, perché la legge c'è. È la 194 e andrebbe soltanto attuata. Perché anche tanti che a parole la difendono poi non la mettono in pratica nella sua interezza. Anche questo è un problema di libertà femminile". Un riferimento non troppo implicito alle battaglie di quella sinistra che, in merito ai diritti delle donne, parla spesso di aborto e troppo poco di diritto alla maternità.

L'attacco del Pd

La preoccupazione di Eugenia Roccella sul tema è stata tuttavia contestata dal Pd, che - attraverso le parole di Marco Furfaro - è andato all'attacco. "Sulla coppia di ragazzi senza dimora di 23 anni, Sabrina e Michael, che a Milano hanno lasciato il figlio in ospedale perché non hanno niente di niente, post strappalacrime e ipocrita di una ministra dello stesso Governo che prima toglie il reddito di cittadinanza, poi nega fondi per il disagio abitativo e infine le cure ai più poveri. È inaccettabile", ha tuonato il capogruppo del Pd in commissione Affari sociali della Camera, addossando al governo la responsabilità dell'episodio strappalacrime. Peraltro, il reddito grillino al momento è ancora in funzione e - seguendo per assurdo il ragionamento del deputato dem - la vicenda ne dimostrerebbe l'inefficacia soprattutto sul fronte delle politiche attive.

"Anziché piangere lacrime di coccodrillo, spieghi perché sono così cattivi da voler negare a quei due ragazzi, come ad altre 100mila persone, il medico di base. Tra l'altro, probabilmente uno dei motivi per cui quei due ragazzi hanno dovuto lasciare il figlio in ospedale senza riconoscerlo", ha aggiunto Furfaro. Ma per rilanciare quelle recriminazioni politiche era così necessario aggrapparsi alla triste vicenda di San Donato? Peraltro, da Fratelli d'Italia è arrivata una sonora smentita alle argomentazioni addotte dal deputato Pd. A zittire quest'ultimo, in particolare, è stata la deputata meloniana Maddalena Morgante, responsabile del Veneto del dipartimento pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili di Fdi.

Fdi smentisce i dem. "La buttano in caciara per negare l'evidenza"

"L'onorevole Furfaro del Pd, di fronte a una vicenda che porta allo scoperto la verità sulla maternità, la butta in caciara per non ammettere l'evidenza. Proprio il caso dei ragazzi senza dimora di San Donato Milanese, che hanno dato alla luce un figlio e lo hanno lasciato in ospedale, dimostra infatti che non è l'assistenza sanitaria il problema, ma l'applicazione di una legge che alcuni dicono di difendere e nella realtà ignorano. Grazie al nostro sistema universalistico, la ragazza ha infatti partorito in una struttura sanitaria dove ha ricevuto tutta l'assistenza", ha dichiarato Morgante, rimproverando alla sinistra di non considerare "il dettato normativo di una legge, la 194, che nello stesso titolo recita 'Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza', e nella prima parte, mai davvero applicata, tutela le maternità difficili". La sinistra - ha attaccato la deputata Fdi - "si erge a paladina dei diritti ma butta la palla in tribuna quando qualcuno osa ricordare, come ha fatto il ministro Roccella, che anche la possibilità di essere madri se lo si desidera è un diritto".

L'intervento del ministro per mamma Sabrina

Proprio nelle ore in cui i dem alzavano il polverone, lo stesso ministro Roccella si attivava per aiutare mamma Sabrina e il compagno. "Stiamo cercando di capire cosa è stato fatto dai servizi sociali, e cosa si può ancora fare. Ho chiamato il sindaco Sala e con lui ci stiamo mettendo in contatto con il sindaco di San Donato Milanese, dove i due giovani vivono in una tenda nei pressi della stazione. Inoltre sono stati allertati i Centri di Aiuto alla Vita della Lombardia, anche se il parto è avvenuto ai primi di dicembre, e le procedure del caso, che da quello che sta emergendo è molto complesso e difficile, sono quindi molto avanti", ha scritto su Facebook la responsabile del dicastero della Famiglia.

Al di là del caso specifico - ha concluso Roccella - "è importante che le situazioni di questo tipo siano, per quanto possibile, prevenute, e questo era il senso del mio post di ieri. Perché partorire un figlio e tenerlo con sé è una scelta che una donna deve essere libera di poter compiere".

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