Scusate, ma queste sono cose che non vogliamo nemmeno sentire. È con profondo senso di irritazione che abbiamo ascoltato ieri le affermazioni di Lucília Gago, Procuratrice generale del Portogallo, la quale - donna e madre - ha dichiarato che in magistratura ci sono troppe donne. Scatenando così nel Paese un'ondata di rumorosa indignazione da parte delle femmine; e di silenzioso consenso da parte dei maschi.
«Oggettivamente ha aggiunto, a sfregio dell'universo femminile e femminista ciò aggrava le inefficienze a causa di gravidanze, congedi parentali e permessi per allattamento».
A questo punto nella redazione della «27esima ora» del Corriere della sera sono andati in crash i computer, mentre il sito delle murgie, Morgana, è collassato.
Insomma, a sentire la Procuratrice capo Lucília Gago nota per un uso disinvolto delle intercettazioni telefoniche e delle nuances dei suoi tailleur - il rischio di far entrare in magistratura troppe donne non è solo quello di vedere equiparato un bacio alla violenza sessuale, ma anche di avere a che fare con pericolose sacche di assenteismo. E qui, scusate, ma abbiamo finito le parole per manifestare il nostro sdegno.
E il punto non è che le peggiori nemiche dei
diritti delle donne, troppo spesso, siano proprio le donne. Ma che molte donne sono quelle che sono soltanto perché qualcuna, prima, ha lottato per garantire i loro diritti; che però, dopo, pensano valgano solo per se stesse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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