Linguaggio d'odio in rete. Da sindaco a Segre critiche a X e Facebook

Sala e Segre criticano "X" e "Facebook": "Sbagliato eliminare la verifica dei fatti"

Linguaggio d'odio in rete. Da sindaco a Segre critiche a X e Facebook
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Alta tensione tra la Comunità Ebraica e Anpi anche nel Giorno della Memoria. Nei giorni scorsi il presidente milanese Walker Meghnagi aveva annunciato che avrebbe disertato l'incontro con gli studenti in programma ieri mattina in Sala Alessi a Palazzo Marino in polemica con l'associazione dei partigiani che «utilizza il termine genocidio per descrivere il conflitto a Gaza». Ieri il vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano Ilan Boni ha partecipato alla posa delle corone all'ex Albergo Regina che fu sede delle Ss a Milano dal 1943 ma ha tenuto il punto: «Partecipiamo a molti eventi, non saremo in Sala Alessi perchè onorare le sei milioni di vittime che non sono uscite dai campi di concentramento significa non modificare la narrativa, C'è il rischio che se alla Shoah si danno altri significati non si onorano le vittime ma si offendono». E sottolinea che la senatrice a vita Liliana Segre «sente oggi dalle piazze di Milano gli stessi insulti che si sentivano ai tempi del nazifascismo, pensate come possa sentirsi lei che è una donna forte, ma questa forza purtroppo si sta un po' affievolendo, e lo si capisce quando dice ho paura che della Shoah rimarrà una riga sui libri di storia quando non ci saremo più noi, è una cosa terribile».

Anche lo storico presidente dei partigiani milanesi Roberto Cenati l'anno scorso si dimise dalla carica in polemica per l'uso della parola genocidio. Il suo successore, Primo Mineli, ha allontanato le accuse: «Sono polemiche senza senso. Quelle sull'uso del termine genocidio da parte di Anpi sono accuse senza senso e strumentali». Intervenendo all'incontro con gli studenti ha affermato: «Noi oggi facciamo memoria di ciò che furono i campi di sterminio e la Shoah. I massacri nelle guerre sono sempre avvenuti, avvengono anche oggi, ma la qualificazione di sterminio di un'etnia è¨ stata l'unica nella storia del mondo. E sul pericolo che dice la senatrice Segre che di questa storia rimanga un rigo sui libri, io dico: a voi hanno insegnato molto sulle guerre puniche e poco sul secolo scorso. E questo è un problema serio».

Non c'era la Comunità Ebraica milanese ma all'incontro in Sala Alessi ha partecipato invece Gadi Schoenheit, assessore alla Cultura dell'Ucei (l'Unione delle comunità ebraiche italiane): «Le scelte di chi decide di non partecipare non aiutano la memoria . Credo che la memoria si porta avanti essendo presenti ovunque e comunque e avendo la forza di contrastare quelle che sono opinioni diverse dalle tue» ha dichiarato.

«Le polemiche non mancano mai, il 25 aprile e anche in questa giornata, per quanto spiacevole possa essere succede spesso» afferma il sindaco Beppe Sala, che ieri ha scelto di fare visita in via Donatello alle pietre di inciampo posate per la famiglia Levi e incontrare lì gli studenti del liceo Manzoni e della scuola media Quintino Di Vona che hanno spiegato i progetti portati avanti per il Giorno della Memoria. «La mia risposta - ha affermato Sala - è solamente esserci, testimoniare. Mi rincresce la posizione della Comunità ma viviamo anche in un'epoca in cui di materia di dibattito ce n'è tantissima e tutto quello che succede a Milano viene anche un po' amplificato. La comunità è fatta anche di tante componenti, capisco che in questi ultimi due anni la tensione all'interno è molto alta. Mi spiace per le polemiche ma mi fa piacere vedere ragazzini che dedicano un po' di tempo a far sì che la memoria resti viva». Sui messaggi di odio a Segre dice: «Sono ignobili. Sono contento degli odiatori vadano a giudizio, e trovo profondamente sbagliato le decisioni da parte di chi attraverso i social controlla l'opinione di tanta gente nel mondo» - ce l'ha con colossi come «X» o più di recente «Facebook» - «abbiano deciso di eliminare i fact cheking». L'allarme lanciato nella lettera al consiglio comunale ieri anche da Segre.

Sala invece, a proposito della senatrice a vita, dice ai ragazzi che «è preoccupata per il futuro ma penso che la memoria si conserverà se si passa il testimone, se anche ragazzi come voi, che hanno anche altri interessi, trovano la volontà». E avverte: «Il momento storico non è semplice, state attenti perchè i social sono veicoli di odio».

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