L'Occidente suicida è la rovina del mondo

Ai Global Citizen Awards si è parlato di oikofobia: si tratta della tendenza a disprezzare ciò che è occidentale

L'Occidente suicida è la rovina del mondo
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Direttore Feltri,
mi ha stupito sentire parlare la nostra premier di oikofobia in occasione della cerimonia di attribuzione dei Global Citizen Awards, a New York. È forse un concetto difficile da capire, un termine che ai più è sconosciuto, ma io credo che Giorgia Meloni abbia ragione: noi occidentali odiamo e disprezziamo noi stessi. E questo è un sintomo di declino. Lei cosa ne pensa?
Francesco Donato

Caro Francesco,
il disprezzo degli occidentali nei confronti di loro stessi non è tanto sintomo di declino, quanto causa di declino. E lo ha spiegato in maniera efficace il presidente del Consiglio: al disprezzo occorre opporre l'amore per le nostre radici, ovvero il patriottismo, che, lungi dal costituire una parolaccia, come ho spiegato anche nel mio libro Fascisti della parola, consiste nell'amore per ciò che siamo stati e che siamo, ossia nella coscienza di sé. Sarà tale consapevolezza a risollevarci dall'oscurantismo in cui siamo finiti a causa di ideologie estremiste, le quali paventano la fine del mondo e della civiltà per mano dell'uomo occidentale, che pare essere l'individuo più mostruoso e brutale del pianeta, colpevole di qualsiasi crimine, reo per il solo fatto di esistere.

In Occidente, ovvero sia negli Stati Uniti che in Europa, persino negli ambienti scolastici e accademici, anzi soprattutto in questi, oltre che mediante l'uso dei media, si cerca di inculcare nei cittadini il disonore di essere ciò che sono, viene insegnato ai discenti a rinnegare se stessi, a disprezzarsi, a considerarsi colpevoli in quanto occidentali. Si è affermata una sorta di masochismo occidentale, sponsorizzato dalla sinistra, la quale vanta una egemonia culturale e intellettuale. Una sinistra confusa, in crisi di identità, disorientata, la quale tenta di recuperare vitalità sposando battaglie sempre più radicali: il femminismo si è trasformato in guerra al maschio, l'antirazzismo in razzismo verso gli occidentali, ritenuti inferiori in virtù dei crimini e dei vizi che alla civiltà occidentale vengono attribuiti, in particolare imperialismo, colonialismo, schiavismo. Ma queste attività non sono state inventate dagli occidentali, non sono state loro esclusivo appannaggio, quantunque sia questo ciò di cui i progressisti vogliono persuaderci ad ogni costo.

L'Occidente non è la culla né la casa della persecuzione, dello sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo, delle disuguaglianze, delle discriminazioni, delle violenze di genere. E dovremmo smetterla, come ha sottolineato Meloni a New York, di odiare noi stessi e la nostra patria, ossia la nostra comunità.

L'Occidente è luogo natale e dimora delle arti tutte, del diritto, delle libertà, della democrazia, dell'Umanesimo, del Risorgimento, dell'Illuminismo, dell'architettura, della medicina, della scienza. Tutto quello che ha contribuito al benessere dei popoli e alla prosperità è sorto in questa parte del mondo. Tutti gli altri copiano e invidiano quello che noi siamo e quello che noi abbiamo edificato.

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