Lunedì l'inserto di 64 pagine per i 50 anni del "Giornale"

Abbiamo provato a ripercorrere questi cinque decenni fatti di scoop e battaglie, reportage e ironia, ma anche di curiosità e dettagli, dal nome della testata alle sedi, dai viaggi dei lettori ai Nobel che hanno scritto per noi. E lunedì si terrà la manifestazione conclusiva dei festeggiamenti del mezzo secolo del quotidiano milanese agli IBM Studios in piazza Gae Aulenti (Clicca qui per iscriverti)

Lunedì l'inserto di 64 pagine per i 50 anni del "Giornale"
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Da quel picnic sui prati di Cortina d'Ampezzo in cui Indro Montanelli per la prima volta, nel 1973, parlò della sua fondazione, fino all'attuale sede di via dell'Aprica a Milano, forse le alte vette sono sempre state nel destino di questo Giornale.

Le vette della stampa moderata, i picchi del pensiero conservatore, i vertici della polemica politica e di costume: in questi cinquant'anni il Giornale è stato tante cose, ma di sicuro non è stato un rassicurante e monotono paesaggio di pianura. Al contrario, è stato un romanzo d'avventura che merita di essere riletto e perché no doverosamente celebrato.

Inserto per i 50 anni del Giornale

Anche per questo, con un misto di orgoglio per i successi raggiunti e di nostalgia per un passato di anni e persone formidabili che non ci sono più, abbiamo provato a condensare in un inserto speciale questo mezzo secolo della nostra storia. Sessantaquattro pagine che sarebbero potute essere migliaia, per provare a ricordare cosa è stato, cos'è e cosa sarà - per noi, per voi lettori e per loro, i detrattori - il quotidiano fondato da quel pugno di giornalisti che nel 1974 decisero di dar voce alla borghesia moderata alla quale questo Paese chiede da sempre voti e tributi dando poco in cambio.

I primi difficili passi negli anni di Piombo, l'attentato delle Br a Montanelli, i ricordi dei pionieri come Mario Cervi, Gian Galeazzo Biazzi Vergani e Gianni Granzotto; e ancora i segreti della vita di redazione, il passaggio di proprietà alla famiglia Berlusconi raccontato da Vittorio Feltri, tutti i primi editoriali dei direttori che si sono susseguiti al timone... Nell'inserto in regalo con il Giornale di lunedì, abbiamo provato a ripercorrere questi cinque decenni fatti di scoop e battaglie, reportage e ironia, ma anche di curiosità e dettagli, dal nome della testata alle sedi, dai viaggi dei lettori ai Nobel che hanno scritto per noi.

Impossibile liofilizzare l'incredibile ricchezza di firme di livello internazionale che hanno nobilitato le pagine, da Gianni Brera a Jorge Luis Borges, da Giovanni Arpino a Giorgio Torelli fino a Vittorio Dan Segre e Cesare Zappulli. Nell'inserto troverete una selezione di articoli che testimoniano il patrimonio di qualità e libero pensiero che è stato il nostro fiore all'occhiello in ogni settore. Troverete la storica prima pagina, troverete un potpourri dei migliori corsivi «controcorrente» e tante altre chicche dissepolte dal forziere prezioso della nostra memoria. Ma siccome ogni compleanno ha senso solo se si guarda in avanti alla prossima candelina da spegnere, troverete anche qualche riflessione sul futuro, tra intelligenza artificiale, Internet e le nostre eterne crociate per il merito, l'atlantismo e la libertà.

Perché poco cambia se i fondatori ci guardano oggi dal paradiso dei giornalisti, se i partiti storici si sono sciolti e se le generazioni si sono avvicendate in edicola. Come ci insegnate voi lettori nelle affettuose e commoventi lettere che ci avete indirizzato, una sola cosa non deve mai venir meno al Giornale: il coraggio di pensare con la nostra testa, liberi di andare «controcorrente» rispetto al coro politico, economico o culturale del momento, si parli di gender o statalismo, immigrazione o casa di Montecarlo.

Potremmo andare avanti per sessantaquattro pagine, ma ci fermiamo qui,

altrimenti si perde il gusto della sorpresa di compleanno. L'appuntamento è in edicola per lunedì, con l'inserto che è un po' il nostro biglietto di auguri.

Noi siamo stati questo. Siamo questo. E grazie a voi lo saremo sempre.

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