"Meloni mente, sono ambulanze". Saviano sta con i taxi del mare

Lo scrittore campano si scaglia contro il premier dopo l'ok del Quirinale al decreto sulle Ong. "Governo di estrema destra sabota i soccorsi"

"Meloni mente, sono ambulanze". Saviano sta con i taxi del mare

"Il Presidente del Consiglio Meloni mente". Roberto Saviano attacca ancora. Punta il dito, insinua, accusa. Lo scrittore antimafia ha inaugurato l'anno nuovo con un intervento a gamba tesa contro il premier e in difesa delle Ong, all'indomani della firma - da parte del Quirinale - del decreto governativo che prevede regole più stringenti per le associazioni umanitarie in mare. Nonostante il via libera dal Capo dello Stato, il saggista campano si è scagliato contro l'esecutivo e lo ha fatto in una serie di considerazioni affidate ai social

Saviano attacca: "Meloni mente. Ong sono ambulanze"

Saviano, in particolare, ha sostenuto che "Meloni mente", poi ha aggiunto una serie di considerazioni a sostegno di quell'accusa. "Chiama le Ong, ossia ambulanze che soccorrono vite in mare, 'traghetti che fanno la spola con gli scafisti'. Vergognoso", ha lamentato lo scrittore, che già in passato in tv aveva attaccato le politiche del centrodestra parlando di "sistematiche menzogne sulle Ong, sui rifugiati e sull'immigrazione". Ora le norme scritte sulla materia dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi hanno irrigidito ulteriormente le rimostranze del saggista, convinto nel ribadire che le navi delle organizzazioni non governative siano "ambulanze".

Le tesi di Saviano e il rapporto di Frontex

"In dieci anni di inchieste non è mai stato dimostrato nessun rapporto tra scafisti e navi di soccorso. Le navi Ong agiscono sempre dopo aver avvertito le autorità italiane ed esistono proprio per aiutare", ha aggiunto Saviano sui social, snocciolando un'altra argomentazione a favore delle associazioni umanitarie. Ma, nel novembre scorso, l'Adnkronos aveva citato un documento riservato di Frontex (l'Agenzia europea della vigilanza dei confini) nel quale - in riferimento al periodo tra il 1 gennaio e il 18 maggio 2021 - si leggeva: ''La presenza delle navi delle ong, soprattutto in navigazione tra Zuara e Zawiya, continua a essere un ulteriore fattore di attrazione'', un "pull factor", per i migranti che partono dalla Libia.

L'accusa al governo "di estrema destra italiano"

Sempre secondo quanto rilevava Frontex nel documento, ''i migranti che arrivano dalla Libia dichiarano costantemente'' di aver verificato, prima della partenza, la presenza delle Ong nell'area, spiegando che "in assenza delle navi delle Ong nel Mediterraneo, molti rifiutano di partire". La notizia battuta dall'Adnkronos dev'essere forse sfuggita a Saviano. Alla luce dei recenti sviluppi politici, con la stretta prevista dall'esecutivo, lo scrittore ha infine aggiunto: "Le leggi contro le navi Ong del Governo di estrema destra italiano, di fatto, sabotano il soccorso in mare e hanno il solo obiettivo di togliere osservatori dal Mediterraneo per permettere respingimenti illegali e mano libera alla Guardia costiera libica".

In una recente intervista a ilGiornale.it, tuttavia, l'avvocato e deputata Fdi Sara Kelany aveva spiegato come le Ong non siano affatto gli unici occhi nel Mediterraneo.

"L'area Sar (Search and Rescue) italiana si estende ben oltre le acque le nostre acque territoriali e in questo spazio operano la Guardia costiera, la Guardia di finanza, la Marina militare e le centrali operative di queste forze hanno sempre contezza di quel che accade, sia nelle acque territoriali, sia in quelle esterne. Infatti molto spesso effettuano soccorsi", aveva specificato la parlamentare ed esperta di tematiche migratorie.

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