Parlare di "invasione" non è così improprio come qualcuno sostiene. I più recenti dati di Frontex, l'agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, raccontano infatti di un fenomeno che corrisponde proprio a quella definizione. Nei primi otto mesi del 2023, da gennaio ad agosto, gli attraversamenti irregolari di migranti sulla rotta del Mediterraneo centrale - in assoluto, la più battuta - sono stati di 114.265 persone: +96% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La cifra più alta dal 2016. Nel solo mese di agosto sono stati registrati 25.152 arrivi irregolari sulla medesima rotta mediterranea, la metà dei 56.900 rilevati in tutta l'Europa.
Il bollettino mensile di Frontex mostra un quadro che descrive alla perfezione cosa sta accandendo in Europa, con conseguenze drammatiche sulle porte d'accesso al nostro Paese. A livello europeo, finora sono stati rilevati 232.500 attraversamenti irregolari di frontiera, il record dal 2016, con un aumento del 18% rispetto allo scorso anno. L'aumento - precisa Frontex - è stato principalmente guidato dal numero di arrivi nel Mediterraneo centrale, sulla cui rotta i flussi sono raddoppiati. Nel suo report, l'agenzia europea cita anche i dati dell'Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni), secondo la quale finora si contano purtroppo 2.235 dispersi nel Mediterraneo in seguito a naufragi.
Come quei numeri si siano tradotti nella realtà lo sappiamo bene: lo hanno raccontato in modo eloquente le cronache sugli hotspot al collasso e sui sistemi d'accoglienza messi a dura prova. Senza dimenticare le devastanti notizie sulle tragedie del mare. E le previsioni per il futuro non sono delle più incoraggianti. Secondo Frontex, l'aumento della pressione migratoria sulla rotta del Mediterraneo centrale potrebbe persistere nei prossimi mesi, favorita dal fenomeno dei trafficanti che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia, in un contesto di feroce concorrenza tra i gruppi criminali. Questo, peraltro, a dimostrazione di quanto il governo Meloni ha sempre sostenuto: ovvero che il tema degli sbarchi è strettamente legato a quello della tratta degli esseri umani e dell'illegalità.
Per il momento, quest'anno gli arrivi sulla maggior parte delle altre rotte migratorie hanno registrato diminuzioni annuali, che vanno dal 5% sulla rotta dell’Africa occidentale fino al 19% sulla rotta dei Balcani occidentali. Nel periodo gennaio-agosto, la rotta dei Balcani occidentali , la seconda rotta più attiva con oltre 70.550 rilevamenti, ha registrato un calo del 19%, in gran parte a causa delle politiche più restrittive in materia di visti. Il numero di attraversamenti irregolari nel Canale della Manica verso il Regno Unito nel mese di agosto si è avvicinato a quasi 9.000, portando il totale per i primi otto mesi del 2023 a 36.250, ovvero il 13% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Dal report emerge con chiarezza come le traversate marittime siano in assoluto le più pericolose e al contempo le più insistenti. estremamente pericolose. Secondo i dati dell’Oim, quest’anno sono scomparse nel Mediterraneo più di 2.325 persone, la stragrande maggioranza lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Così, mentre l'Italia si sta trovando a fronteggiare i numeri record a Lampedusa, i dati Frontex evidenziano l'ennesimo paradosso: quello di un'Europa anche ancora temporeggia sul memorandum d'intesa con la Tunisia e tergiversa quando si tratta di promuovere azioni comunitarie concrete sul contasto all'immigrazione irregolare.
Sul fronte interno, invece, il governo Meloni già nei mesi scorsi si era battuto per fermare la tratta degli esseri umani nel Mediterraneo, ritrovandosi però accusato di cattivismo da parte dei progressisti e delle Ong.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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