"Noi di destra a differenza sua...". La Russa graffia Benigni

Il presidente del Senato rifila una stoccata al comico toscano dopo il suo monologo sanremese sulla Costituzione. "Ricordo che votò sì al referendum sulla riforma Renzi..."

"Noi di destra a differenza sua...". La Russa graffia Benigni

Il controcanto a Roberto Benigni l'ha fatto Ignazio La Russa, che di Sanremo non è certo un assiduo spettatore. "È qualche anno che non seguo il Festival. Troppo lungo, con cantanti che per chi ha la mia età sono sconosciuti, spesso palcoscenico di discorsi su altre cose, più o meno condivise o più o meno scontate… Mi annoio molto, lo confesso", ha rivelato il presidente del Senato in un'intervista al Corriere. Ma l'intervento dell'attore premio Oscar sul palco dell'Ariston non poteva passare inosservato, se non altro per la presenza in sala di una personalità d'eccezione: il capo dello Stato Sergio Mattarella.

Mattarella a Sanremo, l'apprezzamento di La Russa

Per la prima volta della storia della kermesse, un presidente della Repubblica ha assistito in teatro ai primi minuti dello spettacolo, in occasione di uno speciale omaggio ai 75 anni della nostra carta costituzionale. Interpellato al riguardo, La Russa ha giudicato "estremamente positivo che il presidente sia andato a Sanremo nel giorno in cui si ricorda l’anniversario della Costituzione: è un modo per essere vicino ai cittadini". Quanto ai contenuti del monologo pronunciato da Benigni, il presidente del Senato ha però riferito di non aver visto l'intervento in diretta. "Qualcuno sostiene che abbia un po' forzato i toni ma io non lo so, non l'ho visto". Aiutato così dal cronista a commentare alcuni spunti offerti dall'attore, l'esponente di Fratelli d'Italia non si è sottratto da dire la sua.

La stoccata a Benigni sul referendum costituzionale

"Sulla prima parte della Costituzione, quella dei principi e dei valori, credo che nessuno abbia intenzione di toccare alcunché e va giustamente celebrata. Sulla modernizzazione della seconda parte, invece, ricordo che lo stesso Benigni votò sì al referendum sulla riforma Renzi, che non passò. Lecito per carità, però quello era un grosso cambiamento", ha osservato La Russa, rifilando una prima stoccata al comico toscano, che con i suoi sermoni era riuscito a dividere pure i costituzionalisti. Poi l'affondo vero e proprio, servito però non come critica fine a se stessa ma come spunto di riflessione.

Articolo 21, il graffio di La Russa a Benigni

Commentando l'elogio di Benigni all'articolo 21, quello sulla libertà di manifestazione del pensiero scritto dopo il ventennio fascista, il presidente del Senato si è detto "d'accordissimo". Poi ha aggiunto: "La prima critica corretta al fascismo è proprio su questo, aver coartato e impedito queste libertà. Quelle che oggi la Costituzione garantisce a tutti. Anzi, assieme al primo, l’articolo 21 è anche il mio preferito della Costituzione".

E questo - ha bacchettato La Russa - perché "a differenza di Benigni, al quale credo nessuno abbia mai impedito di dire quello che pensava come e quando voleva, a noi giovani di destra per anni e anni è stato vietato di esprimerci nelle scuole, nelle università, nelle piazze".

"Noi sappiamo che cos’è la censura", ha sottolineato l'esponente politico, mostrando un dato di realtà forse non considerato dall'attore toscano.

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