Per tutta la sua breve vita Lady Diana ebbe una sola grande passione, il ballo, iniziata quando era ancora una bambina. Per lei danzare significava potersi esprimere liberamente, oltre i titoli nobiliari, i doveri di corte e le convenzioni. Tutti ricordiamo la principessa felice ed emozionata in pista, alla Casa Bianca, con John Travolta. Dietro a quell’ormai storica danza, però, ci sono anni di lezioni “segrete” e un’amicizia raccontate, oggi, dall’ex insegnante di ballo di Lady D, Anne Allan. Le rivelazioni della maestra ci mostrano il lato più allegro e scanzonato di Diana, che nel ballo trovò un rifugio dalle delusioni che le riservò il destino e, in una certa misura, anche da se stessa.
Il ballo con John Travolta
Se pensiamo a Lady Diana che si scatena su una pista da ballo in pubblico, una delle prime immagini che tornano alla mente è quella dell’iconica danza con John Travolta alla Casa Bianca, il 9 novembre 1985. La principessa era stata invitata a una cena di gala nel palazzo presidenziale e mai si sarebbe aspettata di danzare con uno degli attori più celebri del momento grazie a due film intramontabili, “La Febbre del Sabato Sera (1977) e "Grease" (1978). Per l'occasione la moglie di Carlo sfoggiò un abito di velluto blu di Victor Edelstein, ribattezzato dai tabloid “Travolta Dress” e riacquistato da Kensington Palace (dove è tuttora in mostra) nel 2019, per 290mila dollari, ha spiegato Vogue. A suggerire a Travolta di invitare a ballare la principessa sarebbe stata la First Lady Nancy Reagan: “Verso le dieci di sera Nancy Reagan mi toccò la spalla e disse: ‘La principessa desidera danzare con te. Vorresti ballare con lei stasera?”, ha ricordato l'attore nello speciale “In Their Own Words: Diana Princess of Wales”, citato dal People. La First Lady aggiunse che lo avrebbe accompagnato da Diana a mezzanotte.
“Il mio cuore correva”
Quando il divo si ritrovò di fronte alla giovane principessa, che era già un mito vivente, non riuscì a nascondere l’emozione: “Il mio cuore iniziò a correre…le toccai la spalla, lei si voltò e mi guardò con il mento abbassato, che le dava un’aria timida…e dissi: ‘Le andrebbe di ballare con me?’. Lei rispose: ‘Sì’”. La coppia iniziò a volteggiare nella Cross Hall della Casa Bianca, forse senza neppure immaginare che quel momento sarebbe entrato nell’immaginario collettivo a livello globale. Travolta ha ricordato con tenerezza e anche con un pizzico di benevola ironia: “Danzammo per circa 15 minuti. Fu un momento da libro delle favole. Quando [la musica] finì ci inchinammo…lei se ne andò per la sua strada, io per la mia e la mia carrozza si ritrasformò in zucca”.
Nove anni di “lezioni segrete”
È noto che Diana si allenava regolarmente, studiando movimenti e coreografie. Non tutti sanno, però, che nel periodo del ballo alla Casa Bianca Lady D prendeva già lezioni private di danza. A guidarla per ben 9 anni, dal 1981, fu l’insegnante Anne Allan, che ha raccontato quel lungo periodo accanto alla principessa in un libro, “Dancing With Diana. A Memoir”, (settembre 2024) e in un documentario da 90 minuti di prossima uscita. Allan, che ora vive a Toronto, a People ha rivelato di aver scritto il libro anche per mostrare a sua nipote di 4 anni “l’altro lato di [Diana], la sua parte danzante, la sua bellezza interiore”. Infatti, tornando agli anni delle lezioni con la principessa, l’insegnante ha dichiarato di aver avuto la “fortuna di essere testimone non solo del profondo amore di Diana nei confronti della danza, ma anche del suo lato più personale”. Secondo la Allan Lady D era una donna “straordinaria” e tra le due sarebbe nata una solida amicizia in cui ai passi delle coreografie si alternavano battute e confidenze.
Danzando con Diana
La passione della principessa per la danza non si affievolì neppure quando il suo grande sogno di diventare una ballerina professionista di danza classica si infranse contro la realtà del suo metro 78 di altezza. Anzi. Diana divenne patrona dell’English National Ballet nel 1989, continuò a ballare in pubblico, a prendere lezioni a Kensington Palace e ad affinare la tecnica, trovando un escamotage elegante per bilanciare quei centimetri di troppo. Nel suo libro “Celebrity Nation” Landon Jones, ex caporedattore del People, ha scritto che Diana esigeva dei partner di ballo più alti di lei, in modo da rendere più armonici i movimenti e nascondere, attutire l’impatto visivo della sua altezza. Avrebbe preteso anche dei compagni esperti e rigorosamente sposati (forse perché un po’ più coscienziosi e affidabili? Potremmo aprire un dibattito).
Il “santuario” della principessa
Per Lady Diana le lezioni di danza divennero una fuga dalla realtà. Per descrivere questo particolare stato di serenità interiore il People ha usato un termine tanto bello quanto adeguato: “sanctuary”, che vuol dire sia “rifugio”, sia “santuario”, “tempio”. Ecco, potremmo dire che per la principessa le ore trascorse a ballare rappresentassero una specie di “santuario” ideale, dell’anima. Anne Allan ha raccontato: “Amava ballare. Nel momento in cui iniziava a muovere le braccia, potevi vedere la sensazione che ciò le dava. Poteva essere se stessa”. In più riusciva a “divertirsi”. Nel ballo con John Travolta Diana mise proprio questa voglia di lasciarsi andare e fare davvero qualcosa che le piaceva. Il ricordo di quella serata la lasciò “sbalordita”, ha svelato l’insegnante, ma felice.
“Chiamami Diana”
Diana trovò fin da subito una confidente nella sua insegnante di danza. Per la verità, stando a quanto rivelato dalla Allan, la principessa non avrebbe mai posto barriere formali tra di loro. Nemmeno al primo incontro. Poche settimane dopo il royal wedding Anne, ballerina e maestra di ballo al London City Ballet ricevette una chiamata inattesa: il Palazzo le chiese di dare lezioni private all’allora principessa del Galles. La Allan si presentò a Palazzo con un mazzo di fiori e fece il tradizionale inchino, rivolgendosi alla sua allieva con il titolo di “Vostra Altezza reale”. Ma Lady D le fece capire che non c’era bisogno di cerimonie: le strinse la mano e disse: “Per favore chiamami Diana”. A volte, però, la principessa non riusciva a lasciare i suoi problemi fuori dalla stanza in cui si allenava. “Se aveva dei pensieri, lo diceva”, ha dichiarato la Allan, aggiungendo: “Poi c’erano giorni in cui entrava e parlava poco”.
“Una donna più grande”
Con la sua maestra di danza Diana condivise momenti di immensa gioia, come la nascita dei figli, ma anche di grande sofferenza, come il problema della bulimia e la fine del suo matrimonio. A proposito del rapporto con Carlo la Allan ha ricordato di aver sentito parlare di Camilla, per la prima volta, proprio durante una delle lezioni. Dapprima seppe soltanto che il principe era innamorato di “una donna più grande” e solo in seguito venne a sapere il suo nome.
“Uptown Girl”
Anne Allan preparò Lady Diana anche per un altro celebre ballo in pubblico, avvenuto nel dicembre 1985. Durante un gala natalizio di beneficenza per i Friends of Covent Garden, tenutosi alla Royal Opera House di Londra, ha riportato il Sun, la principessa danzò sulle note di “Uptown Girl” di Billy Joel con il ballerino britannico e suo amico Wayne Sleep (aneddoto presente anche nel penultimo episodio della 4° stagione di The Crown”). La coreografia era stata realizzata e provata in segreto tra Kensington Palace e lo studio di Sleep. Lady D dedicò tutta se stessa agli allenamenti, perché sperava di fare una sorpresa a Carlo. “Voleva renderlo felice”, ha ricordato la Allan. Le cose, però, non andarono come previsto. I 2500 ospiti applaudirono entusiasti. Il futuro Re, ha sottolineato il Daily Mail, rimase piuttosto freddo di fronte all’esibizione della moglie. Perfino imbarazzato. “Quando senti che qualcuno non ti ama, ciò ha un impatto su di te”, ha proseguito l’insegnante. “[Diana] continuava a pensare che ci fosse amore, che ci sarebbe stato amore. E sono sicura che ci fosse”. Su questo punto la Allan ha le idee molto chiare. Pur sentendosi, a volte, “impotente” di fronte alle confidenze e al dolore della sua allieva, che nonostante il rapporto di amicizia non poteva comunque trattare da pari, la maestra ha potuto osservarne l’esistenza da una postazione privilegiata, diciamo così: “Pensavo, cosa posso fare? Sapevo che non era il mio posto. Non si trattava di un’amica che sta affrontando qualcosa, per lei la posta in gioco era alta. E amava davvero Carlo”.
La disapprovazione di Carlo
In pubblico, ha ricordato il Daily Mail, Carlo dichiarò di essere “assolutamente meravigliato” dall’esibizione della moglie. In privato, scrisse Andrew Morton in “Diana. Her True Story” (1992), avrebbe definito lo spettacolo “indecoroso”. Oggi, forse, una principessa che balla non stupirebbe più nessuno, ma 40 anni fa la mentalità e il concetto di dignità per una reale erano molto più rigidi. Nel caso di Carlo e Diana, poi, anche l’invidia del principe nei confronti della carismatica consorte avrebbe giocato una parte importante: “Non importa quanto duramente [Diana] provasse o ciò che faceva, ogni volta che lottava per esprimere qualcosa di se stessa, lui annientava il suo spirito. La sfiniva”. Anne Allan ha rivelato: “…Quando [Diana] si trovò davanti a Carlo, riuscii a percepire che voleva disperatamente la sua approvazione”. Purtroppo, come ha sottolineato l’esperto reale Richard Kay al Daily Mail, “il regalo ebbe un effetto boomerang su Dana”.
Il ballo è finito
Le lezioni di danza terminarono nel 1992, dopo la morte del padre di Lady Diana e la tempesta scatenata dalla separazione da Carlo. Ripensando a quei nove anni, però, Anne Allan non ha dubbi sulla vera essenza della principessa come ballerina e come persona. “Quando la incontrai per la prima volta era ben visibile la sua grande timidezza.
Ma nel tempo…compresi quanto il ballo significasse per lei…Aveva la danza nel sangue", ha dichiarato nel documentario di Channel 4 “Diana. In Her Own Words” (2017), citato dal Sun. Nell’intervista al People ha poi aggiunto: “…[Diana] era umana. Era così naturale nel modo in cui esprimeva se stessa. Era proprio così, un cuore aperto”.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.