- Concordo con quanto dice il ministro Luca Ciriani: “Siamo garantisti nei confronti di tutti, anche nei confronti dei nostri colleghi, vale per Santanchè e Delmastro come per i cittadini: sono sicuramente innocenti fino a prova contraria. Difendo il loro diritto a difendersi”. E lo devono fare senza dimettersi. Però mi bisogna essere onesti: lo stesso principio andrebbe applicato sempre, ad ogni stagione, anche quando si sta all’opposizione. Il giorno in cui smetteremo di chiedere le dimissioni al primo avviso di garanzia smetto di tagliarmi la barba.
- Pare che secondo i sondaggi gli italiani preferiscano il mare ai monti. Non sapete cosa vi perdete.
- Michele Serra si rallegra per le titubanze della Nato nell’aprire le porte all’Ucraina. Dice: “L’allargamento della Nato, visto da Ovest oppure da Est, costituisce comunque un problema indifferente”. Chissà se ora crocifiggeranno pure lui come il suo giornale ha messo nel mirino Salvini, Berlusconi e tutti quelli che qualche dubbio se l’erano già fatto venire a suo tempo.
- Emmanuel Macron, quello secondo cui la Nato era un morto che camminava, si oppone all’apertura di una sede dell’Alleanza a Tokyo. Il motivo è semplice: “La Nato è l'Organizzazione del Trattato Nord-Atlantico e qui la geografia la dice tutta: l'Indopacifico non è l'Atlantico del nord. Allora va bene avere una intimità strategica ma non dobbiamo dare l'idea di chi vuole entrare nel campo della lotta. Non è il momento giusto”. Che è un po’ come dire: cari amici Biden e Sunak, va bene tutto, va bene allargare la Nato all’Ucraina e pure a Svezia e Finlandia. Però non esageriamo. Che se con la Russia ci è andata bene non è detto che con la Cina avvenga altrettanto.
- Finisce la conferenza stampa della Meloni a Vilnius e Elly Schlein commenta: “Non abbiamo sentito una parola sui bisogni del Paese, non una parola sul salario minimo”. Ok. Ma se la Meloni è contraria al salario minimo, e l’ha già detto, mi spieghi perché dovrebbe parlarne al vertice Nato?
- In un'intervista esclusiva a OGGI, in edicola da domani, Michelle Hunziker racconta la sua prima vera estate da single: "Non sto cercando una relazione ma se arrivasse ne sarei felice. Certo, chi si prende me si accolla un bel carrozzone con tre figli, un nipote, due ex mariti”. Sono certo che per molti italiani sarebbe un sacrificio affrontabile.
- Provo a raccontarvi questa storia benché come scritta sul Corriere del Trentino non si capisca un fico secco. In pratica: il prete Ossana cambia Paese e i fedeli decidono di fargli una festicciola. Per ringraziare il parroco, l’Amministrazione comunale decide di comprargli un regalo da 856 euro (scarpa, giacca e pile per la montagna). Bene. La Corte dei Conti ha condannato sindaco e giunta per danno erariale o giù di lì. Adesso, chissenefrega dei 214 euro che i condannati dovranno ridare. Qui mi preoccupa più il fatto che la procura erariale abbia impiegato tempo e risorse, cioè soldi dei cittadini, per portare avanti un processo così inutile. E immagino sia costato ben più degli 856 euro di regalo al don. In questo caso bastava applicare un pizzico di buonsenso, non c’era bisogno di finire in aula.
- Giorgia Meloni tiene la linea che su questa rubrica avevamo indegnamente suggerito al presidente del Senato, Ignazio La Russa. Bisogna capire il cuore di ogni padre che a) tende a credere a proprio figlio e b) non potrebbe mai neppure immaginare che il proprio pargolo sia uno stupratore. Però in questi casi bisogna aspettare che si celebri il processo, rispettando la presunta vittima e pure il presunto autore dell’eventuale stupro. Meglio il silenzio di uscite che rischiano di rinfocolare le polemiche.
- I Placebo, gruppo britannico rock, dal palco dello Stupinigi Sonic Park hanno insultato Giorgia Meloni e tutti i suoi sodali. Lecito. O meglio: sciocco e magari anche diffamatorio (“nazista”), ma ci penseranno i magistrati. Mi rivolgo però al Pd: avete montato su un casino immenso per due paroline di Filippo Facci tanto da chiedere di togliergli il programma in Rai. Dite che è sessista e i sessisti non possono avere cittadinanza a viale Mazzini. E allora mi domando: non sarà forse il caso, mio cado Pd, di chiedere a gran voce che il Comune di Matera e la Regione Basilicata tolgano il patrocinio al prossimo concerto dei Placebo? Perché secondo i vostri standard insultare gratuitamente una donna dovrebbe essere “sessista”, no? Oppure per Meloni non vale?
- L'Europarlamento rigetta il blitz dei conservatori per affossare la legge sul ripristino della natura. Ne parleremo diffusamente domani. Però qui occorre segnalare due cose. Primo: è una mezza sconfitta per il Ppe che "guarda a destra", quello di Manfred Weber, che puntava a mostrare i muscoli di un asse popolari-conservatori. Con 324 voti contrari, 312 favorevoli e 12 astenuti è evidente che i 15 che nel Ppe si sono "ribellati" al leader hanno avuto un peso. Però questo non significa che il progetto sia da accantonare. Che nell'attuale legislatura non vi fosse una maggioranza di centrodestra lo sapevano pure le pietre, ma nella prossima - una volta rieletto il Parlamento - non è da escludere magari con l'appoggio dei liberali. Una cosa però è certa: la maggioranza Ursula non esiste più.
- Giustamente Timmermans sorride, ma fossi in lui non sarei tanto tranquillo. I voti di scarto sono pochini.
E il testo che ne è uscito fuori, in vista dei negoziati col Consiglio, è decisamente annacquato. Quindi forse Frans ha vinto il primo round, ma non la guerra. E i prossimi passaggi sul Green Deal saranno difficili per la Commissione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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