"Poliziotti feriti e lancio di oggetti". Cosa non dice la sinistra sugli scontri di Torino

La sinistra racconta i manifestanti di Torino come pacifici studenti e attacca le forze dell'ordine "Asserviti al governo". Ma i poliziotti denunciano lesioni e lanci di oggetti pericolosi

"Poliziotti feriti e lancio di oggetti". Cosa non dice la sinistra sugli scontri di Torino
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A sinistra li stanno facendo passare come i soliti bravi ragazzi. Come giovanotti incompresi e coraggiosi che volevano solo manifestare il loro pacifico dissenso. Spoiler: non è così. Gli "studenti" che stamani hanno scatenato il caos a Torino per protestare contro il governo sono in realtà attivisti dei centri sociali in alcuni casi noti per i loro trascorsi violenti. Nel capoluogo piemontese, infatti, certe sigle e certi volti dell'antagonismo militante avevano già in passato fomentato azioni aggressive e di guerriglia urbana. Questo però la sinistra non lo dice, preferendo invece imbastire il solito racconto di parte e chiaramente ostile alla polizia.

La narrazione di sinistra contro la polizia

Sulle pagine web dei centri sociali coinvolti nell'odierna protesta sono infatti iniziati a girare alcuni video che mostrano solo una parte della burrascosa mattinata: quella in cui gli agenti respingono i manifestanti con circoscritte azioni di alleggerimento. Come spesso accade in quelle circostanze, volano spintoni e manganellate. Obiettivo di quei filmati è dimostrare la presunta "mano pesante" che i poliziotti avrebbero utilizzato contro gli inermi studenti. Seguono commenti indignatissimi e irrispettosi nei confronti della polizia, descritta come una sorta di squadrone violento agli ordini del governo.

"Manganelli di Stato"

"Per zittire il dissenso il governo fa l'unica cosa che sa fare: reprime. La polizia inscena la caccia allo studente. Il dissenso non è tema di ordine pubblico, ma sale della democrazia", ha lamentato sui social il portavoce di Potere al Popolo, Giuliano Granato, chiedendosi quando arriveranno i "codici identificativi" per schedare gli agenti. Altrettanto sdegnato il commento del consigliere regionale Pd Iacopo Melio: "Ancora una volta le forze dell'ordine hanno dimostrato di avere la mano pesante quando asservite dal governo, peraltro a discapito di chi svolge il proprio lavoro in modo corretto e civile". E ancora: "Hanno bloccato il centro città e caricato con i soliti 'manganelli di Stato', a quanto pare sempre pronti contro le giovani e i giovani". Sulla piattaforma X, il deputato dem Alessandro Zan ha invece scritto: "Oggi studentesse e studenti, anche giovanissimi, mentre legittimamente manifestavano a Torino sono stati caricati e manganellati dalle forze dell'ordine. Piantedosi chiarisca immediatamente l’accaduto: l’uso della forza e della violenza ingiustificata non è tollerabile". In rete non sono mancate le voci di chi evocava il ritorno dei metodi fascisti e la repressione del dissenso.

Le violenze dei centri sociali

Peccato che i fatti siano andati un po' diversamente. A seguito della mattinata di scontri, infatti, la digos di Torino ha individuato oltre 60 persone. Tra di esse, sono al vaglio le posizioni di diversi militanti del centro sociale Askatasuna che hanno coordinato tutta la manifestazione anche nei momenti violenti. I reati ipotizzati sono resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, lancio di oggetti pericolosi e manifestazione non autorizzata. A quanto si apprende dalle agenzie di stampa, i feriti sono stati quattro tra gli agenti del reparto mobile e solo uno tra i manifestanti. Ma come: a sentire la narrazione di sinistra e a vedere certe immagini (parziali) sembrava che gli agenti avessero pestato i poveri studenti come cotolette e senza pietà. Ora scopriamo invece che a rimetterci fisicamente sono stati soprattutto i tutori dell'ordine.

Quello che la sinistra non racconta

Al momento - riferiscono la questura di Torino - "è in corso l'identificazione di coloro che si sono resi responsabili delle violenze durante la manifestazione anche attraverso la visione dei numerosi filmati realizzati dalla polizia scientifica". E la ricostruzione dei fatti fornita dalle autorità è ben diversa da quella dell'irenica adunata di studenti proposta dalla sinistra. Sin dalle prime ore del mattino, infatti, circa 350 manifestanti coordinati da diversi militanti di AsKatasuna avevano avviato una contromanifestazione "non preavvisata e non autorizzata" davanti la sede di Palazzo Nuovo, rifutando il dialogo con gli addetti alla pubblica sicurezza. "Nonostante al momento del concentramento dei manifestanti sia stato cercato un dialogo volto a concordare con gli stessi il percorso più idoneo, che avrebbe consentito di svolgere in sicurezza entrambe le iniziative, i manifestanti indirizzavano immediatamente il corteo (...) verso gli sbarramenti predisposti dalle forze dell'ordine a tutela dell'evento politico", informa la questura. "In particolare - continua il resoconto di polizia - sin da subito, i predetti tentavano di sfondare e di aggirare i dispositivi di sicurezza cercando in più occasioni lo scontro con i reparti inquadrati che di conseguenza hanno posto in essere azioni di contenimento e di respingimento in via Lagrange, in piazza Castello nei pressi della prefettura ed in via Montebello nei pressi della Mole Antonelliana".

Lo sfogo dei poliziotti attaccati

"I video che circolano in rete non fanno vedere quando i manifestanti tiravano sputi, calci e oggetti ai colleghi", fa notare un poliziotto in servizio a Torino ascoltato da ilGiornale.it, spiegando come quegli atteggiamenti violenti contro le forze dell'ordine fossero iniziati "nelle vie intermedie per arrivare a palazzo Carignano", dove si trovava Giorgia Meloni. Secondo quanto ci viene raccontato, peraltro, già nelle ultime 24 ore le formazioni antagoniste e i centri sociali avevano iniziato ad alzare la tensione in città. Poi lo sfogo: "Noi poliziotti non siamo pagati per prendere sputi e calci, come forse pensano quelli che in queste ore sono tornati ad attaccarci, addirittura insinuando che avremmo agito per fare un favore al governo".

Altrettanto infastidita la posizione di Antonio Perna, segretario provinciale del sindacato di polizia Sap a Torino. "La protesta violenta che i soliti facinorosi hanno messo in atto questa mattina si è trasformata in un attacco nei confronti del personale in divisa", ha dichiarato il sindacalista. E di seguito: "Questi finti studenti, ai quali molti forniscono giustificazioni e supporto, hanno cercato di forzare i cordoni di sbarramento ai quali tutti i cittadini si devono attenere, poi sono passati a insulti, sputi, calci ed a tutto il repertorio che li contraddistingue ormai da anni.

Dopo che sono stati respinti, hanno preso le sembianze dei poveri manifestanti indifesi, vittime di una vile aggressione". Ora - scrive l'Ansa - il sospetto della digos è che dietro le proteste odierne ci fosse una vera e propria regia.

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