Il Guinness dei primati toglie a Reinhold Messner la corona di Re degli 8mila: non sarebbe stato lui ad aver scalato per primo tutti i 14ottomila senza ossigeno. Secondo il cronista di alpinismo Eberhard Jugalski non ci sarebbero prove per la scalata dell'Annapurna nel 1985. Immediata la replica dell'alpinista di Bressanone: "Non la vetta ma la strada è la meta. Il mio alpinismo non conosce record", ha scritto a corredo di una foto pubblicata sul suo profilo Facebook.
Il record e la vetta dell'Annapurna
A sollevare il caso è stato il cronista tedesco Jurgalski sostenendo che Messener e Kammerlander non avessero raggiunto la vetta dell'Annapurna, il massiccio montuoso himalayano situato in Nepal centrale, nella storica scalata del 1985. Nella fattispecie il giornalista avrebbe riscontrato, passando in rassegna alcune foto, che i due alpinisti non sarebbero arrivati in cima ma tornarono indietro di 65 metri prima del traguardo. Dunque ci sarebbe stato un (presunto) errore di valutazione da parte degli stimati eslporatori italiani che pensarono invece di aver toccato il punto più alto. Secondo le nuove linee guida dei Guiness, infatti, la vetta di una montagna dove essere raggiunta a piedi e in modo verificabile. Ciò spiega l'esclusione di Messner dalla prossima edizione del libro dei Guiness.
La replica di Messner: "Sciocchezze"
Già lo scorso anno, Jurglaski aveva esposto qualche perplessità sulla scalata dell'Annapurna. Messner aveva replicato al cronista spiegando che le vette di quelle montagne, costituite perlopiù da neve a ghiaccio, possono subire variazioni nel corso degli anni. "Sciocchezze - ha ribadito quest'oggi l'alpinista all'Ansa commentando la perdita del record - In primis non ho mai rivendicato nessun record, perciò non mi possono disconoscere nulla. Inoltre, le montagne cambiano. Sono passati quasi 40 anni, se qualcuno è salito sull'Annapurna di certo siamo stati io e Hans (Kammerlander ndr)". E infine: "Nessuno che se ne intende di alpinismo metterebbe in dubbio la nostra impresa, Jurgalski infatti non ne sa nulla - ha aggiunto Messner - La montagna cambia, come ogni cosa in natura. Soprattutto sull'Annapurna basta che crolli la cornice di neve e la vetta si abbassa di cinque metri. La cresta che porta alla vetta è lunga 3 chilometri, Jurgalski ha semplicemente confuso la cima est con quella principale. Qui evidentemente qualcuno vuole farsi notare senza avere la minima competenza. L'alpinismo è cambiato negli anni.
Prima tutto girava intorno alla conquista, ovvero le prime scalate delle vette inviolate, poi invece si è iniziato a puntare sulla difficoltà dell'impresa, come abbiamo fatto io e Hans scalando l'Annapurna da una parete interminabile e difficilissima durante una tempesta, che di per sé era già un'impresa".Intanto il sito dei Guinness World Record è già stato aggiornato. Adesso è l'americano Edmund Viesturs il nuovo Re degli ottomila.
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