Il sibilo di una Esse molto lunga, viva Samantha Cristoforetti, le parole della settimana

Il sibilo di una Esse molto lunga, La tragedia di Klodiana Vefa, La confessione di Benji, Viva Samantha Cristoforetti, Nessuno parla del Nagorno Karabakh, I 25 anni di Google

Il sibilo di una Esse molto lunga, viva Samantha Cristoforetti, le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web. Di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana rivisitati e corretti.

Il sibilo di una Esse molto lunga

E chi lo avrebbe mai detto che a remare contro la corrente del pensiero unico sarebbe stata una pubblicità che è riuscita a mischiare poesia, marketing e verità, tutta Italia sembra non riesca a parlare altro che del video della Esselunga – complimenti all'ufficio comunicazioni – quel dito piantato nel cuore ferito di un'Italia che non può più vantarsi del suo tesoro più grande, la famiglia, ha fatto scorrere tante lacrime di commozione clandestina e bava rabbiosa ostentata dei proconsoli del pensiero unico conformista, ci sono parole che appartengono al nostro Dna, parole come famiglia, mamma, amore, eppure è pieno di gente che si è lasciata convincere che si tratti di qualcosa di vecchio, allora old is the new new.

La tragedia di Klodiana Vefa

E in quest'era di squilibri tossici fra femminile e maschile, dove qualcuno vorrebbe cancellare lo Yang, gli istinti più animali esplodono nel peggiore dei modi e così eccoci a piangere l'ennesimo omicidio di una donna, di una madre, Klodiana Vefa, che scriveva sui social: “Se un uomo si aspetta che una donna sia un angelo nella sua vita, deve prima creare il paradiso per lei. Perché gli angeli non vivono all’inferno”, ma all'inferno ci andrà la bestia che ha posto fine alla sua vita.

La confessione di Benji

Nell'interessante podcast di Luca Casadei One More Time Benjamin Mascolo, la star musicale ex del duo Benji e Fede, ha aperto una fessura nello scrigno dei suoi segreti e ha mostrato la profondità del buio in cui si era perso, droga, veleni, momenti di tossicità profonda, è sempre bello sapere che qualcuno riesce a trovare luce per uscirne e raccontarlo, bentornato Benji, sarebbe stato bello anche sentire una voce autorevole che aggiungesse anche: “ragazzi, non imitatelo”, la normalizzazione della dimensione tossica è uno degli spettri da cui quest'era deve al più presto liberarsi.

Viva Samantha Cristoforetti

E invece una voce autorevole si alza finalmente per aiutare i ragazzini ad uscire dall'ecoansia, si tratta della inimitabile Samantha Cristoforetti, ospite di Gianluca Gazzoli a Bsmt ha infatti detto: "Mi dicono che i giovani sono disperati perché fanno difficoltà a immaginarsi il futuro per il problema climatico. È un problema serio, ma lo risolviamo. Abbiate fiducia. Guardate al problema non con paura paralizzante". Ecco: basta con l’eco-ansia. Trasformiamola in voglia di trovare soluzioni. Le soluzioni si troveranno: meno ansia e più fiducia nella nostra capacità di risolvere i problemi” vorrei far seguire quindici minuti di applausi

Nessuno parla del Nagorno Karabakh

E tanto già lo sapevamo, quasi nessuno parla del Nagorno Karabakh, dove da un giorno all'altro è scomparsa una repubblica e molte persone si sono trovate a dover fuggire di casa, sembra non importi nulla, ci sono guerre di serie A e guerre di serie B, profughi che meritano attenzione e altri che invece devono arrangiarsi, è proprio ingiusto il potere di questa terra, agli armeni sembra non spetti mai neppure il diritto di parola nel grande scenario globale, per quanto inutile dono loro questo piccolo angolo di rete e queste poche parole

I 25 anni di Google

Terminiamo con un buon compleanno, Google ha compiuto 25 anni, è già, o solo, un quarto di secolo che i nostri cervelli sono connessi dal motore di ricerca che ha battuto tutti gli altri, almeno sin qui, i nati dopo Google non riescono neppure a immaginare che possa esistere un mondo senza Google, anche se è esistito per qualche miliardo di anni, strumento straordinario, questo motore, ma come

ogni strumento non privo di enormi pericoli, bisognerebbe avere grande consapevolezza di ciò che usiamo e dell'impatto che ha sulle nostre vite, forse l'auspicio e l'augurio è che questo avvenga maggiormente nei prossimi 25 anni

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