Quel passato dem della preside: il suo nome spunta nelle liste Pd

Un nuovo dettaglio si aggiunge al caso della lettera sul fascismo scritta dalla preside. Il nome di Annalisa Savino compare nelle liste toscane del congresso Pd del 2009 a sostegno di Ignazio Marino

Quel passato dem della preside: il suo nome spunta nelle liste Pd

Dopo le polemiche per quella sua lettera nella quale citava il fascismo, la preside Annalisa Savino aveva quasi minimizzato: "Il mio voleva essere un messaggio agli studenti affinché non fossero indifferenti". Le discutibili argomentazioni espresse nella missiva, tuttavia, non avevano affatto convinto il ministro Valditara. "Queste sono iniziative strumentali, esprimono una politicizzazione", aveva lamentato lui. E giù critiche da sinistra, con il Pd pronto a trasformare la dirigente scolastica in una paladina della libertà d'espressione. In realtà, il disappunto ministeriale sulle riflessioni di quella lettera (che stranamente non menzionava le violenze dei collettivi studenteschi) non era poi così pretestuoso.

Sembra infatti che la dottoressa Savino un pensiero politico tendente a sinistra lo avesse avuto, come dimostrerebbero alcuni indizi su una sua presunta e passata vicinanza al Partito democratico. In questi casi, la rete sa essere una miniera di informazioni. Spulciando sul sito del Pd, infatti, si legge il nome di una tale Annalisa Savino nelle liste dem della regione Toscana stilate nell'ambito del congresso di partito del 2009. In quell'anno a sfidarsi per la segreteria c'erano Pierluigi Bersani (risultato poi vincitore), Dario Franceschini e Ignazio Marino. Ebbene, nel suddetto elenco pubblicato il 19 ottobre 2009, Savino Annalisa risulta tra i sostenitori della lista "Siliani per Marino segretario". Il nome della donna appare iscritto nel collegio di Empoli-Scandicci.

Annalisa Savino pd

Che si tratti proprio della futura preside del liceo Da Vinci, della quale il sindaco di Scandicci aveva tessuto le lodi nelle scorse ore? A meno di un'incredibile caso di omonimia, sembrerebbe così. Il che offrirebbe una potenziale rilettura delle tesi esposte dalla dirigente scolastica nella sua tanto discussa lettera agli alunni e alle loro famiglie. La retorica del fascismo alle porte è poi proprio quella cara ai dem, che infatti hanno immediatamente preso le difese della preside. "Grazie preside Savino", aveva twittato ieri Enrico Letta, seguito poi dal coro piddino. E guai a ricordare che, in realtà, il brutto episodio del liceo Michelangiolo era stato preceduto da tensioni alimentate per giorni anche da collettivi rossi.

Sia ben chiaro, ognuno ha il diritto di pensarla come crede e di aver legittime simpatie politiche. Compresa la preside del liceo Da Vinci di Firenze, ovviamente. E anche l'eventuale vicinanza a un partito sarebbe comunque legittima, ci mancherebbe.

Il problema sorge però se idee e osservazioni personali vengono fatte passare come verità incontestabili, a maggior ragione se comunicate in un ambito scolastico. Il Pd però non ha avuto nulla da eccepire su questo punto, preferendo invece montare una polemica a senso unico contro il governo. Ora forse abbiamo capito il perché.

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