Secondo i dati di uno studio realizzato dall'Università di Reading e pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Atmospheres, una tipologia specifica di turbolenze aeree invisibili potrebbe iniziare a verificarsi con maggiore frequenza in alta quota, soprattutto per chi vola nell'emisfero settentrionale. I numeri riportati da Mohamed Foudad, scienziato atmosferico dell'ateneo nonché autore principale della ricerca, documentano che il fenomeno atmosferico noto col nome di "turbolenza dell'aria chiara" è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi 40 anni proprio nel nostro emisfero.
Il report rappresenta la conclusione di un complesso studio finalizzato a comprendere quale sarà nei prossimi anni l'incidenza delle turbolenze moderate e gravi nell'aria chiara, con l'analisi di una grande mole di dati registrati negli ultimi anni e la realizzazione di relative simulazioni. Da ciò deriva che il fenomeno sarà più frequante nelle zone maggiormente soggette alla corrente a getto, in particolar modo Medio Oriente, Asia Orientale e Nord Africa, e che l'innalzamento delle temperature avrà una gran parte.
Contrariamente a quanto ci si possa attendere, infatti, le turbolenze dell'aria chiara non si verificano quando un aereo passa attraverso una perturbazione o al di sopra di una catena montuosa, ma accadono in modo inatteso e sono molto più difficili da prevedere. "Sappiamo che la turbolenza dell'aria limpida è la causa principale della turbolenza dell'aviazione", spiega Foudad, "che provoca circa il 70% di tutti gli incidenti legati al tempo sugli Stati Uniti".
Ciò che è accaduto di recente dovrebbe spingere i progettisti a tenere in grande considerazione il problema. "Gli ingegneri aeronautici dovrebbero tenere conto dell'aumento della turbolenza nella progettazione degli aerei in futuro", suggerisce l'autore dello studio, "ora abbiamo un'elevata certezza che il cambiamento climatico stia aumentando la turbolenza dell'aria chiara in alcune regioni".
La ricerca rivela che le turbolenze dell'aria chiara si verificano nelle vicinanze delle correnti a getto, quelle in movimento da ovest a est nella troposfera superiore, alla quota a cui volano gli aerei commerciali, tra i 10 e i 12 chilometri da terra. Attraversando queste correnti i velivoli incontrano degli "wind shear verticali", picchi di aria che si muovono dal basso verso l'alto provocando il fenomeno in esame. Con l'aumento delle temperature la frequenza e la velocità di tali correnti sono destinate ad aumentare: ad ora c'è l'1% di probabilità che gli aerei incontrino turbolenze dell’aria chiara, soprattutto sui cieli dell'Asia Orientale, dove le correnti a getto subrtropicali sono più frequenti e intense
Utilizzando dei modelli previsionali, gli autori dello studio hanno effettuato delle simulazioni, ipotizzando un incremento delle temperature compreso tra 1 e 4 gradi Celsius: ciò si tradurrebbe con un incremento delle probabilità di incontrare il fenomeno delle turbolenze nella maggior parte delle zone dell'emisfero settentrionale. Guardando ai 40 anni compresi tra 1980 e 2021, le turbolenze dell'aria chiara moderate e gravi sono aumentate trail 60% e il 155% soprattutto nell'Atlantico settentrionale, nel Pacifico settentrionale, in Nord Africa, Asia orientale e Medio Oriente.
Le previsioni lasciano intendere che il fenomeno delle turbolenze in aria è destinato ad aumentare, rendendo i voli meno sicuri, tanto da ipotizzare che un domani gli aerei possano volare a quote diverse rispetto a quanto accade oggi.
Foudad ci tiene comunque a tranquillizzare i passeggeri di tutto il mondo: "Vedremo altri incidenti di questo tipo, ma la gente dovrebbe anche essere consapevole che gli aerei sono progettati per resistere alle peggiori turbolenze che potrebbero verificarsi", conclude l’autore dello studio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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