Con l'arrivo delle festività natalizie in tanti hanno già programmato le proprie vacanze: che si decida di stare in Italia o volare all'estero, c'è un problema in cui non è inusuale imbattersi in circostanze del genere, ovvero le cosiddette cimici da letto.
Non a caso questi insetti sono stati ribattezzati "parassiti dei viaggiatori", dal momento che riescono perfettamente ad ambientarsi e a spostarsi tra i vestiti, nelle valigie o nei letti di strutture ricettive: non semplici da individuare perché piccoli e silenziosi, sono anche particolarmente resistenti ai più diffusi pesticidi, il che li rende ancora più insidiosi. Con qualche accortezza, tuttavia, è comunque possibile ridurre al massimo il rischio di essere assaliti e, soprattutto, di portarseli dietro fino a casa al rientro dalle ferie.
Le cimici assaltano animali ed esseri umani per nutrirsi del loro sangue, e nello specifico l'uomo è preso di mira più di frequente dalla specie Cimex lectularis e dalla Cimex hemipterus, l'una più tipica delle zone con clima temperato, l'altra delle regioni tropicali. Come detto sono molto piccole e difficili da individuare a un primo sguardo distratto, rientrando nell'ordine di 1-7 millimetri di lunghezza, oltre che estremamente resistenti, dal momento che possono sopravvivere per mesi senza nutrirsi e non subiscono gli effetti dei tradizionali insetticidi.
Il loro obiettivo è il nostro sangue, e non disdegnano alcuna zona del corpo per pungere la pelle ed estrarlo. In genere sono sufficienti al massimo 10 minuti per concludere l'operazione, e il loro aspetto cambia in modo evidente dopo il "pasto", dato che da piatte e brunastre diventano più gonfie e con una più evidente tonalità rossastra. Il segno del loro passaggio sull'epidermide è chiaro, anche se spesso le punture sono indolori per cui ci si rende conto solo successivamente delle loro incursioni: in genere si ritrovano sulla pelle chiazze o pomfi rossastri o violacei, e in qualche caso si riscontra prurito. Un segno caratteristico è il piccolo foro che si ritrova nella zona irritata, in genere al centro: L'infiammazione si risolve in pochi giorni, a meno che non ci si gratti, col rischio di provocare un'infezione, e per contrastarla vengono prescritti sia antistaminici da assumere per via orale che creme a base di corticosteroidi.
Ma dove si nascondono di solito? Viste le loro dimensioni ridotte, possono trovare facilmente posto nelle piccole fessure di cuscini o materassi: generalmente abbandonano il loro nido nel corso della notte per effettuare le loro incursioni alla ricerca di nutrimento, attirate dal calore del corpo umano e dall'anidride carbonica emessa. A un occhio più allenato, la loro presenza può risultare dall'individuazione di residui fecali o microscopiche tracce di sangue. Il problema è che, come detto, i normali pesticidi hanno uno scarso effetto, per cui il metodo migliore per liberarsi di questi ospiti indesiderati è quello di aspirare le zone infestate, ma in casi gravi solo un professionista delle disinfestazioni è in grado di debellare la minaccia.
Quali precauzioni si possono prendere? Innanzitutto bisogna sapere che uno degli aspetti più preoccupanti è la loro velocità di riproduzione: pochi esemplari agganciati ai nostri effetti personali possono dar vita a un'infestazione al ritorno a casa. Consapevoli del pericolo, quindi, è bene esaminare con cura materassi, lenzuola, cuscini e testiere del letto in tessuto della struttura ricettiva alla ricerca di tracce di cimici.
Mai appoggiare sacche, borse o valigie su letti o poltrone, meglio utilizzare supporti di altro genere come sedie in legno o plastica senza imbottiture per essere più sicuri: il rischio, come detto, è quello di trasportarle a casa al rientro dal viaggio. Come forma di prevenzione, è consigliabile ispezionare a fondo i bagagli e lavare i vestiti portati in vacanza in lavatrice e ad alte temperature.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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