Il videomaking, le visualizzazioni e gli sponsor, Federico Santaiti "La mia vita da regista e content creator"

Il regista di videomusicali di artisti di fama internazionale come Ed Sheeran e Annalisa e content creator da milioni e milioni di visualizzazioni, racconta la sua visione del mondo, del successo e della fortuna

Il videomaking, le visualizzazioni e gli sponsor, Federico Santaiti  "La mia vita da regista e content creator"
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Un giovane regista e videomaker geniale e di successo, "gattaro" professionista e seguitissimo influencer sui principali canali social. Federico Santaiti racconta ai lettori de Il Giornale, la carriera e il rapporto con il denaro.

Lei si occupa di tantissime cose, una più interessante dell'altra. Come si definisce?
"È difficile etichettarmi perché mi ritengo poliedrico, spazio dal teatro alla cinematografia, amo moltissimo l'arte in tutte le sue manifestazioni. Sono regista e videomaker, ma anche attore e autore. Amo la cinepresa e tutto il mondo che vi ruota attorno. Più che un influencer preferisco definirmi "content creator", creatore di qualcosa che dia un valore aggiunto, che trasmetta qualcosa, un messaggio o un'esperienza.

Qual è stata la sua prima esperienza lavorativa?
"Sono partito dal basso, ho cominciato a lavorare molto giovane come animatore turistico nei villaggi vacanza. Mi occupavo di intrattenere gli ospiti, di organizzare recite e rappresentazioni sul palco. La mia fortuna è che mi sono spemre divertito a fare il mio lavoro e quindi non mi pesava dedicare tanta energie e tempo. Già da ragazzino sapevo la direzione che avrei preso negli anni a venire."

Come ha investito i primi guadagni?
"Ho investito su me stesso e sulla mia attività acquistando attrezzature per il videomaking come telecamere, luci e microfoni. Gli strumenti per effettuare le riprese possono raggiungere cifre molto importanti, ma fanno un'enorme differenza sulla qualità del prodotto finale."

Quali sono le soddisfazioni più grandi del suo lavoro?
"Sono cresciuto in fretta professionalmente e o avuto la soddisfazione di realizzare videoclip per artisti di fama internazionale come Annalisa, Shade, Ed Sheeran e Donatella Rettore, solo per citarne alcuni."

Lei è diventato famoso sui social come "l'influencer dei gatti".
"Amo moltissimo i gatti e da anni condivido il mio amore per loro in modo creativo. Ho cominciato nel 2017 con una pagina Facebook sulla quale un giorno decisi di pubblicare un semplice video insieme al mio micio e lo intitolai " Avere un gatto significa..". Il successo di quel breve filmato andò ben oltre le mie aspettative. Nel giro di poche ore superò il milione di visualizzazioni. In seguito iniziare altri video simili. Uno di essi, intitolato " quando a casa comanda il gatto" arrivò a superare 7 milioni di visual. Ho continuato così per quella strada e tipologia di video.

E' un'attività remunerativa?
"Se fatta con professionalità può diventare una buona fonte di guadagno. Dopo i primi video gli sponsor iniziano a notarti e sono loro che decidono se investire su di te. Per ottenere questo non bastano le visualizzazioni o i like, per tanti che siano. È necessario essere creativi e credibili. Faccio un esempio. Ci sono rapper che ottengono milioni e milioni di visual con contenuti spesso discutibili, con modi di esprimersi scurrili e volgari. È difficile, quasi impossibile, che un qualsiasi sponsor possa pensare di investire su di loro. I contenuti che propongo sui social rispecchiano me stesso e quindi mi premuro affinché abbiano la massima creatività e credibilità possibile.

Non solo regista. Anche scrittore.
"Ho pubblicato un libro dal titolo "Fatti i gatti tuoi" in cui racconto la mia vita e il mio amore per i miei piccoli adorati felini. L'ho scritto totalmente di mio pugno, sono state vendute già migliaia di copie, è stata una soddisfazione."

Cosa ne pensa delle criptovalute?
"Credo che si tratti di un percorso ormai irreversibile per le nostre economie che porterà in futuro alla totale Dematerializzazione del denaro.
Sicuramente un fenomeno interessante da seguire."

Il tempo è denaro ma il denaro non può comprare il tempo, cosa ne pensa ?
"Mi trova di questo pensiero, idealmente noi dovremmo lavorare per vivere ma ormai viviamo per lavorare. In questa società in cui siamo sempre connessi, sempre online con dei ritmi folli e che in molti lavori soprattutto quelli legati ai social, all'attualità, portano di fatto a non avere giorni liberi o comunque non ti garantiscono uno stacco totale.

L'idea italiana della domenica a casa a riposarsi è sempre più un miraggio. Credo che il denaro sia importante ma il tempo da dedicare ai propri affetti, alle proprie passioni sia molto più importante, anche se non sempre si è nelle possibilita di poterlo fare."

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