Se ne parlava quasi di nascosto, il tam tam era partito da un pezzo anche se molti non credevano. "È impossibile”, si ripetevano. E i segnali di fumo prendevano sempre più corpo tra gli appassionati di Special Car, quelle che al pari di un buon vino di “cantina” sono a tiratura limitata che da lì a poco si sarebbe potuto gustare. E qui la sostanza si fonde con la leggenda. 953 e 911 Dakar, sequenze numeriche che a qualcuno diranno ben poco mentre a qualcun altro accenderanno un lampione. Allacciate le cinture signori, facciamo un salto indietro di quasi mezzo secolo. Correvano gli anni '80 e correvano di brutto. Erano gli anni in cui si vedevano le prime trazioni integrali adottate sulla grande produzioni, erano gli anni in cui si sperimentavano nuove soluzioni, se ne affinavano delle altre e come spesso accade si attingeva dal mondo delle corse. Porsche non stava certo a guardare, o meglio studiava il fenomeno, capiva che era il momento di entrare, di fare il salto generazionale non dando più retta ai puristi della trazione posteriore sinonimo di pura sportività.
Colui che diede corpo a questa visione fu il grande Ferry ( Ferdinand Porsche Jr ) non più uomini questi ma leggende, e le leggende come si sa sono eterne, come Enzo Ferrari il Drake, come Carrol Shelby, come Sir Rolls and Sir Roycz, come Ettore Bugatti, giusto per citarne qualcuno, sono e saranno per sempre patrimonio dell’umanità.
Per capirci meglio, prendete il numero 8, sdraiatelo, il risultato significherà che la loro leggenda e le loro gesta sono quintessenza di infinito. Furono per cui assemblate tre 911 rialzate, rinforzate e buttate in pasto ad una "corsettina nel deserto", una certa Paris Dakar, più una tortura che una competizione, dove stravinsero dominando quell’edizione, quasi come corsa e mezzi si stessero aspettando per entrare insieme nella storia. Fu un quasi “buona la prima”, e si sa i tedeschi non amano perdere tempo. Ed ora siamo qui, a celebrare il ritorno di un mito, a distanza di quasi 40 anni, raccogliere i frutti di quello che fu un laboratorio su quattro ruote dove furono gettate le basi per le future Porsche a trazione integrale che sfrecciano da decenni sulle strade di tutto il pianeta.
Torna a sfrecciare sull’asfalto o meglio a mordere il terreno una 991 rialzata rinforzata con tanti cavalli ( 480 ) quasi quanto l’edizione passata da gara, ancora più ricca di tecnologia con possibilità di accedere ad un “Rally Pack, tra gli accessori più “ cool” e forse anche il più economico la possibilità di mettere il numero di gara sulle portiere, dove 953 è d’obbligo! Sarei curioso di sapere se uno dei facoltosi proprietari della nuova Dakar Porsche avrà il
coraggio di farla dipingere con la livrea “Gara” e di iscriverla alla prossima durissima edizione della Dakar. E fate in fretta perché l’attesa ripagherà soltanto 2500 di voi, e poi lo stampo sarà ibernato per altri 40 anni…- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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