Auto elettriche, stop alla circolazione in Svizzera e riduzione degli incentivi in Norvegia

Il caro energia non aiuta lo sviluppo del mercato della auto elettriche: ecco cosa sta succedendo

Auto elettriche, stop alla circolazione in Svizzera e riduzione degli incentivi in Norvegia

Dopo un periodo di assestamento, l’Europa sembrava essersi ormai impostata sulla strada dell’elettrico, con i paesi del centro e nord a fare da apripista. Conosciamo bene la lungimiranza della Norvegia, paese che, tra le altre fonti di ricchezza, sfrutta le esportazioni di petrolio, “finanziando” così la diffusione dell’auto elettrica grazie a forto sgravi fiscali e incentivi che ne hanno consentito la forte espansione. Espansione che, però, ha portato ad un buco in bilancio di oltre due miliardi di euro, costringendo il paese scandinavo ad avviare una serie di procedure per rivedere le agevolazioni in merito all’auto elettrica. Per il 2023 sono infatti riviste a ribasso le stime del budget da destinare agli incentivi, con forti contrazioni a causa della mancanza di gettito fiscale derivate dal settore automobilistico.

Svizzera, dietrofront sull’elettrico?

Ora sembra essere il turno della Svizzera, altro paese che, a seconda dei Cantoni, si è quasi sempre mostrata favorevole alla diffusione dell’auto elettrica, investendo sull’infrastruttura per la ricarica e per la diffusione anche a livello privato delle soluzioni per la ricarica domestica. Situazione che, purtroppo, sembra essere arrivata al capolinea per alcuni Cantoni, dato il costo dell’energia ormai sopra ad un valore accettabile. In realtà, la scelta di vietare la circolazione delle auto elettriche, fa parte di una serie di manovre proposte al fine di ridurre l’utilizzo di energia, che includono anche il settore alimentare, medico e molti altri. Ridurre così la circolazione delle auto elettriche di maggior potenza o meno efficienti consentirebbe di limitare il consumo di energia elettrica per la loro ricarica. In egual misura anche i provvedimenti presi riguardo ai limiti di velocità, ridotti da 120 a 100 km/h, così da risparmiare altro carburante da destinare, in caso di emergenza, per la produzione di energia.

La Svizzera, nonostante possa vantare una buona percentuale di energia proveniente dal campo idroelettrico o nucleare, teme delle forti contrazioni della disponibilità in mezzo al periodo invernale, decidendo così di correre

anticipatamente ai ripari. Tra le varie proposte, vi è anche quella di ridurre la temperatura dei termostati delle abitazioni a 18°, o vietare l’utilizzo di lavatrici e lavastoviglie a temperature maggiori ad una certa soglia.

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