BYD Atto 3, come va il nuovo SUV elettrico cinese. Meglio dei modelli europei?

Spaziosa, confortevole e ricca di tecnologia, mostra ampio margine di miglioramento su aspetti di dettaglio. Le prestazioni sono buone così come l’efficienza energetica

BYD Atto 3, come va il nuovo SUV elettrico cinese. Meglio dei modelli europei?

BYD Atto 3 è la proposta più razionale della gamma del costruttore cinese. Si tratta di un “tradizionale” C SUV, 100% elettrico dall’elevato spazio a bordo, ricco di tecnologia e con ottime doti di comfort. Potenzialmente l’auto più a fuoco per il nostro mercato, considerando anche un prezzo abbastanza equilibrato, con listini a partire da 38.790 euro, esclusi incentivi e promozioni. La potenza di 204 CV è facilmente fruibile, mentre l’autonomia massima dichiarata è di 420 km. C’è però margine di miglioramento su alcuni piccoli dettagli lato software centrale e ADAS. Nulla che non sia risolvibile con un semplice aggiornamento da remoto; quindi, contiamo che Atto 3 possa diventare nel tempo un’alternativa molto valida in questa fetta di mercato, impensierendo concretamente le rivali europee.

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Design e dimensioni

Si inserisce nel segmento più ricco di offerte per il mercato europeo, ovvero quello popolato dai C SUV. Infatti, con le dimensioni rispecchia il cuore del segmento, con 4,46 m di lunghezza per 1,88 m di larghezza e 1,62 m di altezza. Le forme sono piuttosto classiche, senza particolari guizzi di personalità che la portino a distanziarsi significativamente dalle altre proposte. Compensa però in quanto a design, riproponendo una chiave stilistica prettamente orientale nella parte anteriore e posteriore: i gruppi ottici a LED convergono verso il centro del paraurti, mentre nel retro - le luci sempre LED – attraversano tutta la vista in orizzontale. Le linee sono tese ma non passa di certo inosservata su strada. Non mancano i cerchi aerodinamici fino a 18”.

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La piattaforma nativa elettrica (E-Platform 3.0) su cui è costruita è stata realizzata in toto da BYD, così come il pacco batteria. BYD si è reso noto sulla scena internazionale dapprima come produttore di batterie, infatti oltre il 20% degli smartphone in commercio sfruttano sistemi realizzati dal brand cinese, con oltre 300 mila dipendenti in tutto il mondo. Ha inoltre brevettato una particolare batteria lamellare con chimica LFP (Litio-Ferro-Fosfato) – la tipologia più sicura in caso di incendio e più resistente alle cariche oltre l’80% di capacità, seppur più pesante della variante agli ioni di litio – che risulta essere particolarmente efficiente e vantaggiosa: riduce l’impiego di materiale tra le celle – e quindi riduce anche il peso – migliorando gli scambi di energia tra una cella e l’altra, traendo anche benefici sul fronte della gestione termica. In poche parole, sfrutta delle soluzioni piuttosto lungimiranti sul fronte meccanico e tecnologico.

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Interni, spazio e tecnologia

Anche all’interno stupisce, soprattutto per un design atipico e altamente originale. I materiali utilizzati sono tutti molti soffici e gommati, riducendo al minimo scricchiolii e vibrazioni. Ovunque si arrivi con le mani si trova solidità e robustezza. Da dieci e lode l’ergonomia dei sedili – regolabili elettricamente e riscaldati – che sostengono alla perfezione anche durante i lunghi viaggi, essendo davvero soffici. Quasi barocca poi la finitura delle bocchette d’aerazione, così come la trovata originale delle tasche nelle portiere: gli oggetti sono tenuti fermi grazie a tre corde arancioni le quali, se pizzicate, suonano proprio come farebbe una chitarra, replicando anche diverse note a seconda del tocco. Al centro della plancia (che propone una forma ad onda, ispirandosi al mondo del mare), si trova l’immenso display da oltre 15,6” (rotante). La grafica non ha la stessa qualità che si potrebbe trovare sulle ultime Tesla, ma comunque è di alto livello.

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Come visto anche per BYD Seal, è sicuramente rivedibile lato software, in attesa che debutti un nuovo sistema ottimizzato per Android Automotive 10 (che dovrebbe migliorare sensibilmente l’utilizzo del display). Ad oggi, sono ancora presenti delle traduzioni non perfette dal cinese all’italiano, con alcune funzionalità parzialmente disponibili. Nei prossimi mesi/anni aumenterà il supporto da parte di BYD sul fronte software, per migliorare ulteriormente l’esperienza d’uso degli utenti. Ad oggi, Android Auto non risulta ancora disponibile, mentre Apple Carplay è attivabile tramite cavo USB-C, le cui porte però sono nascoste sotto al tunnel centrale a “ponte”.

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Piccola e poco semplice da interpretare invece la strumentazione digitale posta di fronte al conducente. Sorprende poi lo spazio in ogni direzione, soprattutto per i passeggeri posteriori: tra i benefici di una piattaforma nativa elettrica vi è proprio la sfruttabilità massima del passo dell’auto (2,72 m) che permette di regalare ampio margine per gambe e testa. Non mancano prese USB e bocchette d’aerazione dedicate, oltre al tetto panoramico in vetro e le altrettanto comode sedute posteriori. Nella norma invece il bagagliaio, con 440 litri di capacità utile. È però regolare nelle forme, anche se le pareti sono realizzate in plastica e si potrebbero facilmente segnare con l’utilizzo. Manca un classico frunk anteriore, un peccato considerando la piattaforma nativa elettrica.

Prova su strada

Su strada, BYD Atto 3 convince fin da subito sul fronte del comfort. L’auto supera indisturbata qualsiasi asperità del manto stradale, gestendo molto bene ogni vibrazione grazie ad una taratura particolarmente morbida dell’assetto. Tale scelta si paga però sul fronte dinamica di guida: sebbene la piattaforma risulti ben progettata e particolarmente solida – oltre ad avere un baricentro piuttosto basso, per via del collocamento della batteria – si percepisce un rollio abbastanza accentuato quando si inserisce l’auto in curva con una certa energia. Lo sterzo è solido, corposo e piacevole da usare soprattutto in città, ma con una guida più allegra si preferirebbe un comando leggermente più diretto. Con un piccolo fine tuning di stampo europeo, potrebbe colmare facilmente questi aspetti. Lo stesso vale per la frenata, che in certi frangenti è parsa poco incisiva e “lunga”, richiedendo una significativa pressione sul pedale del freno. Tuttavia, il salto tra la frenata rigenerativa e meccanica è ben tarato, meglio di altre vetture europee.

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Si può inoltre impostare la potenza della frenata rigenerativa su due livelli, anche se non si arriva mai ad una vera e propria guida ad un solo pedale. La spinta del powertrain da 204 CV e 310 Nm è consistente, ma non brutale. Accelera in maniera progressiva e morbida, con uno 0-100 km/h comunque positivo, di soli 7,3 secondi. Il peso è poi relativamente contenuto, con 1.750 kg in ordine di marcia, un valore ben inferiore a molte concorrenti europee. Anche gli ADAS (fino al secondo livello) mostrano del margine di miglioramento, fermo restando che l’utilizzo in autostrada e strade statali è risultato soddisfacente, con solo qualche allarme sporadico dovuto ai mutevoli limiti di velocità.

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Autonomia, consumi e ricarica

Il pacco batteria installato su BYD Atto 3 è abbastanza contenuto, considerate le dimensioni dell’auto. Si parla di 60,48 kWh, con i quali è in grado di percorrere circa 420 km. Realmente si possono percorrere circa 400 km in città/extraurbano, con consumi medi registrati (temperatura di 24 gradi) di 12,3 / 12,5 kWh/100 km. In autostrada tale valore sale fino a 22,5 kWh/100 km, riducendo l’autonomia reale intorno ai 300 km. A mantenere bassi i consumi ci pensa anche un’efficiente pompa di calore di serie, un accessorio non scontato su molte altre auto elettriche. Lato ricarica invece perde qualche punto rispetto a molte altre rivali europee. In corrente continua ricarica fino ad un massimo di 88 kW, mentre in corrente alternata fino ad 11 kW. Una ricarica fast più potente avrebbe permesso tempi di ricarica più rapidi (superiori ai 40 minuti) e renderebbe più facile la vita a chi potrebbe sfruttare quest’auto per colmare lunghe distanze.

Allestimenti e prezzi

In attesa del nuovo listino aggiornato di BYD, due sono le versioni a listino, con la stessa batteria e potenza. L’allestimento Comfort parte da 38.790 euro e presenta di serie quasi tutto il desiderabile su un’auto di questo tipo. L’allestimento Design, da 40.790 euro, aggiunge il display più generoso da 15,6” al centro, il portellone automatico e il purificatore dell’aria abitacolo. Sorprendente la presenza di serie del tetto panoramico, telecamere a 360 gradi (dall’ottima risoluzione), sistemi ADAS completi, accesso keyless e anche con chiave digitale NFC, Spotify come App nativa del sistema, sedili riscaldati e molto altro.

Non manca la possibilità di cedere corrente della batteria ad apparecchi elettronici esterni, fino ad un massimo di 3,3 kW. Infine, la garanzia per molti paesi europei, tra cui l’Italia, è di ben 6 anni o 150 mila km sull’auto e di 8 anni o 200 mila km sulle batterie.

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